Casa, mutuo o affitto: cosa scegliere? Occhio a costi e convenienza

Quali aspetti considerare e cosa sapere circa costi e convenienza riguardo la casa e la scelta del mutuo o dell’affitto? Ecco di cosa si tratta, i dettagli

La questione casa, in relazione all’affitto o al mutuo e verso quale opzione tendere è sempre di grande attenzione: quali sono alcuni aspetti e punti da sapere al riguardo e qual è attualmente la situazione costi in alcune città italiane? Ecco alcuni dettagli a tal riguardo.

Casa, mutuo o affitto, cosa scegliere? Occhio a costi e convenienza
fonte foto:adobestock

È una questione che suscita sempre interesse e grande attenzione, quella inerente mutui e affitti, considerando il difficile e complicato momento economico che si sta vivendo, a causa dell’inflazione e, ad esempio, delle conseguenze a vario livello generale dallo scoppio del conflitto in Ucraina.

Come viene spiegato nell’approfondimento da Il Corriere della Sera – L’economia, non si tratta di un buon momento per cercare una casa in cui risiedere stabilimento, per coloro che non hanno risparmi. Non si tratta però di un dilemma amletico, la scelta tra mutuo e affitto, per coloro che invece hanno a disposizione una quota di denaro tale da finanziare almeno il 20% dell’acquisto.

Si legge che nella città di Milano, per esempio, per un bilocale finanziato per l’80% del suo prezzo a tasso fisso per 30 anni, la spesa mensile è del 26,3% più bassa a confronto di quella per il canone; a tasso variabile, tenendo conto che il confronto non è totalmente corretto viste le incognite circa il costo futuro, si parte con una rata di mutuo di quasi il 43% più bassa.

Per quanto riguarda Roma, facendo un altro esempio, finanziato al 70% per 30anni, rata fissa è del 33% minore, mentre col variabile il risparmio cresce al 47,7%.

Di seguito dunque alcuni confronti sui costi e aspetti da rilevare circa la convenienza in alcune città italiane, e sulla questione mutuo-affitto.

Casa, mutuo – affitto e convenienza: costi, la situazione nelle città italiane

Un argomento che suscita grande interesse, quello inerente dunque la casa e l’eventuale scelta tra affitto e mutuo: in merito ai mutui, qui le stime e previsioni, con alcuni dettagli, circa il 2022 e il 2023 

Nell’approfondimento de Il Corriere della Sera, sono stati presentati dati elaborati partendo dall’ultimo osservatorio di Tecnocasa, aggiornato allo scorso marzo, i quali dati sembrerebbero portare la tesi che con un finanziamento a 30 anni a tasso fisso il quale compra l’80% del costo di un bilocale e il 70% di un trilocale, si spenderebbe molto meno rispetto all’affitto. L’analisi prevede 90 zone rappresentava di sei grandi città, e viene spiegato che l’Osservatorio ne presenta settecento circa, ma i quartieri il cui canone risulta un po’  più basso del mutuo sono pochi, in merito al tasso fisso, e in nessun caso per quanto concerne la rata variabile.

Andando nel dettaglio, a Milano ad esempio la zona che presenta un risparmio con mutuo fisso minimo è Viale Regina Margherita, dove il risparmio col mutuo sul bilocale è del 4,5% e per il trilocale cale al tre per cento. Il vantaggio più alto col mutuo lo si ha a Bonola, risparmio del 51% (bilocale) e 55% (trilocale).

Per quanto concerne Roma, a Nomentana il risparmio del mutuo è del 45% (bilocale) e 37,3% (trilocale). Si legge da Il corriere della sera – l’economia, che soltanto a Piazza Barberini la differenza è ridotta al 4,5% (bilocale) ed è maggiore del 12% per case più grandi, un dato che però non sorprende giacché più la zona è di oreggio e più cala la redditività della locazione, visto che i proprietari sono tesi non tanto a massimizzare il guadagno subito quanto a trovare inquilini affidabili e confidano nella rivalutazione nel corso del tempo dell’immobile stesso.

Mutuo o affitto? Città italiane e alcuni dettagli sulla possibile scelta

Il Corriere della Sera, che come detto ha fornito dei dati elaborati e relative tabelle, partendo dall’ultimo osservatorio di Tecnocasa, aggiornato allo scorso marzo, si sofferma anche sulle altre città italiane, e dunque, a Napoli circa il bilocale il mutuo fisso ha un costo, si legge, del 26% in meno, rispetto al trilocale si cala al 16%.

Per quanto riguarda Torino, rispettivamente i valori si attestano su -24% e -14%, mentre per Bologna -38% e -31%; rispetto a Firenze, i dati riportati sono, sempre rispettivamente, del -30% e del -14,5%. Circa la lettura dei numeri, viene però sottolineato un aspetto, ovvero che qualora si ipotizzasse un finanziamento di 20 e non 30 anni il variabile, con i vari limiti sopra indicati, risulterebbe comunque maggiormente conveniente dell’affitto, mentre con il fisso i costi di rata e canone sarebbero all’incirca equivalenti.

Circa la media per bilocale e trilocale a Milano e Roma, si legge che la rata mediana del mutuo, nel caso del capoluogo della Lombardia, per il bilocale sarebbe di 1.016€ rispetto ad un canone mediano da 1.025€; circa il trilocale, la rata sarebbe di 1.409€, il canone di 1.400€.

Rispetto invece alla Capitale, il mutuo a 20anni per bilocale avrebbe un costo di 788€ rispetto ad un canone medio di 875€; in relazione al trilocale, 1.094€ il mutuo, 1.150€ l’affitto.

Il Corriere della Sera – L’economia, ricorda poi che gli affitti per 8 anni non aumentano soltanto qualora il contratto fosse stipulato con cedolare secca e che, per il periodo successivo, si finirà comunque per rinnovare a costi maggiori mentre nei mutui fissi il costo reale cale in virtù dell’inflazione e della detrazione Irpef del 19% degli interessi.

Viene poi sottolineato un altro aspetto, ovvero che trovare casa in locazione oggi non sarebbe molto più semplice rispetto all’ottenimento di un finanziamento bancario; la disponibilità di appartamenti nelle grandi città a via via riducendosi in relazione al ritorno dei viaggi d’affari, lezioni all’università in presenza e turismo, fattori che stanno riportando i proprietari a preferisce la scelta di affitti brevi.

Inoltre, si legge ancora, chi decide per la liquidazione richiesta all’eventuale inquilino diverse garanzie circa la solvibilità le quali non sono proprio come quelle richieste dalle banche, ma quasi. Oltretutto, qualora l’inflazione salisse ancora a questi ritmi, anche le richieste di canone andrebbero ad adeguarsi ulteriormente.

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