Hai mai pensato che un piccolo dettaglio come l’altezza del soffitto possa decidere se una casa è vivibile o meno? Il nuovo Decreto Salva Casa 2024 ha rivoluzionato le regole e potrebbe interessare più persone di quanto immagini.
Se hai una mansarda, un sottotetto o stai sistemando un seminterrato, potresti scoprire che oggi è tutto più semplice. Ma serve attenzione: non basta un metro e un sogno, ci sono regole da rispettare. In questo articolo ti spiego in modo chiaro come funziona davvero e cosa devi sapere prima di presentare la documentazione.

Quante volte ci si imbatte in un vecchio locale, magari stretto e basso, e ci si chiede se possa diventare una vera abitazione? Capita spesso, specie quando si eredita un immobile o si avvia una ristrutturazione. Fino a poco tempo fa, trasformare quegli spazi in una casa legale era quasi impossibile. Ma oggi, qualcosa è cambiato.
Con il Decreto Salva Casa 2024, lo Stato ha introdotto nuove possibilità per ottenere l’agibilità anche in presenza di locali con altezze inferiori ai vecchi standard. È un passaggio importante, soprattutto per chi vuole valorizzare spazi spesso dimenticati.
Nuove regole sull’altezza minima: cosa dice davvero il Decreto Salva Casa
La grande novità è che ora si può ottenere l’agibilità anche per locali con altezza interna tra 2,40 e 2,70 metri. Prima, il limite era rigido a 2,70 metri, o 2,55 nei comuni montani. Con la riforma, si apre uno spiraglio: il locale può essere dichiarato agibile a patto che rispetti alcuni requisiti, tra cui sicurezza, salubrità e ventilazione naturale.

Questo significa che una mansarda o un seminterrato ben ristrutturato potrebbe diventare un vero e proprio appartamento. Tuttavia, la deroga è temporanea: sarà valida fino all’emanazione di un decreto ministeriale che definirà nuovi standard igienico-sanitari.
Un altro aspetto importante riguarda la superficie minima. In linea generale, un monolocale dovrebbe misurare 28 m² per una persona, ma il Decreto consente anche 20 m², se ci sono le giuste condizioni. È un’opportunità concreta, ma va valutata con l’aiuto di un tecnico.
Come ottenere l’agibilità e cosa controllare prima
Per ottenere l’agibilità, bisogna presentare una Segnalazione Certificata di Agibilità (SCA) al Comune. Questo documento, firmato da un tecnico abilitato, attesta la conformità dell’immobile alle norme vigenti. Servono anche certificazioni impiantistiche, planimetrie aggiornate e una relazione sulla salubrità.
Attenzione: le Regioni possono adottare regole diverse. Quindi, è essenziale verificare sempre i regolamenti edilizi locali. Ogni Comune potrebbe avere specifiche richieste aggiuntive.