Cedole generose e rivalutazione: ecco perché questi BTP sono ancora un affare. Chi li ha comprati guadagna anche senza venderli

Un pareggio inaspettato tra Italia e Francia sui mercati finanziari ha acceso i riflettori su un’opportunità che in pochi avrebbero considerato plausibile solo pochi mesi fa. Alcuni risparmiatori, quelli più attenti o fortunati, si ritrovano oggi con guadagni eccellenti grazie a strumenti spesso trascurati. Non si parla di criptovalute o titoli tech, ma di qualcosa di molto più tradizionale e stabile. In un contesto europeo che vacilla, una certezza ha iniziato a brillare di nuova luce, e sta ancora offrendo rendimenti netti vicini al 3%. Un’occasione che premia non solo chi ha creduto per tempo, ma anche chi oggi guarda con attenzione al presente.

A volte basta un movimento minimo dei mercati per cambiare tutto. Una discesa dei tassi, una crisi oltre confine, un nuovo equilibrio politico. In apparenza, piccoli segnali. Eppure, per chi sa leggere tra le righe, queste dinamiche sono sufficienti per comprendere che certe finestre non restano aperte a lungo.

analista che segue i mercati e monitora dati
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In queste settimane, i BTP italiani a lunga scadenza si stanno rivelando strumenti ben più redditizi del previsto. Da investimento prudente, sono diventati per alcuni una vera occasione. Il tutto mentre il confronto con la Francia, inaspettatamente, gioca a favore dell’Italia, sia in termini di spread che di percezione del rischio.

Quando i titoli di Stato premiano anche chi non li vende

Alcuni BTP a 10 anni, collocati nei primi mesi del 2025, offrono oggi rendimenti netti ancora molto interessanti. Ma il dato più rilevante riguarda il prezzo di mercato: il calo dei tassi ha fatto salire le quotazioni dei titoli già emessi, generando guadagni per chi li deteneva in portafoglio.

Analisi di dati e grafici
Quando i titoli di Stato premiano anche chi non li vende-trading.it

Il BTP con cedola 3,65% e scadenza 01/08/2035 (ISIN IT0005631590), ad esempio, è oggi quotato sopra 101, con un rendimento netto del 3,14%. Chi lo ha acquistato nei primi mesi dell’anno si ritrova ora con un doppio vantaggio: una cedola interessante e un valore in crescita.

Altro esempio è il BTP 3,35% con scadenza 01/03/2035 (ISIN IT0005358806), che oggi è vicino alla pari e offre un rendimento netto del 2,93%. Una scelta solida per chi cerca stabilità, senza rinunciare a una remunerazione concreta.

Anche il BTP 3,85% con scadenza 01/02/2035 (ISIN IT0005607970) mostra segnali chiari: quotato a circa 103,80, consente a chi l’ha acquistato prima di beneficiare sia della cedola alta che di un valore rivalutato.

Questi dati evidenziano come oggi i titoli di Stato italiani possano rappresentare una combinazione rara tra redditività e sicurezza, anche per chi non intende rivendere subito.

Spread Francia-Italia: una rivalità che cambia gli equilibri

Il punto di svolta è arrivato quando lo spread tra i BTP italiani e gli OAT francesi si è ridotto a circa 80 punti base. Una soglia che pochi mesi fa sembrava fuori portata. Eppure, oggi è realtà. Il motivo? Non solo una maggiore stabilità italiana, ma anche una Francia in difficoltà, con un debito pubblico in aumento, un deficit superiore al 5% del PIL e un clima politico instabile.

Questo scenario ha portato le agenzie di rating a ridimensionare la fiducia nella solidità finanziaria francese, spingendo al rialzo i rendimenti dei titoli transalpini. L’Italia, al contrario, pur con un debito elevato, è oggi percepita come più affidabile. I BTP, di conseguenza, risultano più appetibili sia per gli investitori istituzionali che per i risparmiatori.

Tuttavia, la situazione resta fluida. Eventuali nuove turbolenze in Europa potrebbero riflettersi anche sui titoli italiani. Ma per ora, il pareggio con la Francia apre una fase rara, dove i rendimenti netti dei BTP offrono ancora margini di vantaggio, in un contesto che premia prudenza e visione strategica.

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