Un “gap” nei mercati finanziari è un salto del prezzo tra una candela e l’altra su un grafico. In pratica, il prezzo apre più in alto o più in basso rispetto alla chiusura precedente, senza che ci siano scambi intermedi a collegare i due livelli.
È come se un pezzo del film fosse stato tagliato: qualcosa è successo mentre il mercato era chiuso, e l’effetto si vede tutto all’apertura successiva.

Questo fenomeno è molto comune, soprattutto sui mercati azionari, e può verificarsi per varie ragioni: notizie economiche importanti, risultati trimestrali, eventi geopolitici o semplicemente un cambio improvviso nella percezione degli investitori. Il risultato è un vuoto visivo sul grafico che attira sempre l’attenzione, perché spesso rappresenta un momento di forte squilibrio tra domanda e offerta.
Differenza tra gap totale e gap parziale (lap)
Ma non tutti i gap sono uguali. Esiste una distinzione importante tra gap totale e gap parziale, noto anche come lap. A prima vista sembrano simili, ma hanno significati tecnici differenti.
Nel caso di un gap totale, l’intera area di prezzo tra la chiusura di una candela e l’apertura della successiva è vuota. Nessuna parte delle due candele si sovrappone.

Ad esempio, se un’azione ha chiuso a 100 euro e il giorno dopo apre direttamente a 105, senza mai scendere sotto quel livello, si è formato un gap up totale. Lo stesso vale al ribasso: se chiude a 100 e apre a 95, senza mai risalire oltre quel punto, si parla di gap down totale.
Questo tipo di gap mostra una discontinuità netta e spesso indica un forte cambiamento di sentiment.
Il gap parziale (lap), invece, è più sottile. In questo caso, l’apertura del prezzo è sì più alta (o più bassa) della chiusura precedente, ma c’è una sovrapposizione tra le due candele. In altre parole, il corpo della nuova candela inizia oltre la chiusura del giorno prima, ma il minimo (o massimo) tocca ancora il range della candela precedente.
Per esempio, se un titolo chiude a 100 e il giorno dopo apre a 102, ma scende fino a 99 prima di risalire, allora c’è stato un lap up: apertura inizialmente più alta, ma con ritorno all’interno dell’intervallo del giorno prima. Lo stesso meccanismo vale anche nel caso dei lap down.
Le differenze fra i gap
La differenza, quindi, sta nel fatto che il gap totale lascia uno spazio completamente vuoto nel grafico, mentre il gap parziale (lap) è come un salto incompleto, in cui il mercato “ripassa” temporaneamente dal prezzo precedente.
Anche se può sembrare solo un dettaglio grafico, in realtà questa distinzione può influenzare molto la lettura del segnale: i gap totali spesso rappresentano eventi più forti e duraturi, mentre i lap possono essere più facilmente riassorbiti nel breve periodo.
Uno studio su titoli del S&P 500 mostra che circa il 70% dei gap up e gap down vengono colmati entro 10 giorni, ma solo il 50–60% lo fa lo stesso giorno.
Gap piccoli e in mercati laterali= alta probabilità di essere colmati presto.
Gap grandi su notizie importanti o breakout= colmatura meno probabile a breve termine.