Un nuovo incentivo economico rivolto ai cittadini della Sardegna promette di cambiare il destino di molte famiglie e lavoratori. Si tratta di un contributo fino a 20.000 € che nasce con l’obiettivo di favorire la residenza stabile e contrastare lo spopolamento, offrendo un sostegno concreto a chi sceglie di vivere nei piccoli comuni dell’isola. La misura è stata confermata dalle istituzioni locali e si inserisce in un pacchetto di interventi più ampio a sostegno dell’economia regionale.
Il bonus Sardegna è un contributo economico straordinario pensato per attrarre nuovi residenti e trattenere le giovani generazioni nei territori a rischio di abbandono. L’iniziativa, che si rivolge a famiglie, lavoratori e singoli cittadini, si concentra in particolare nei comuni con meno di 3.000 abitanti, dove il fenomeno dello spopolamento ha assunto dimensioni preoccupanti. Gli esperti evidenziano che negli ultimi 20 anni centinaia di borghi hanno perso fino al 40% della popolazione, con impatti significativi sui servizi, sul mercato immobiliare e sul tessuto produttivo. In questo contesto, il contributo fino a 20.000 € può rappresentare un sostegno reale per chi decide di stabilirsi o trasferirsi in Sardegna.

Il meccanismo prevede requisiti chiari: residenza effettiva per almeno cinque anni, utilizzo del contributo per spese legate all’acquisto o alla ristrutturazione della casa e rispetto delle condizioni reddituali stabilite dalla Regione. Il beneficio si inserisce tra gli strumenti di sostegno al reddito già attivati in altre aree del Paese, ma con un impatto particolare in Sardegna, dove la densità abitativa è tra le più basse d’Italia.
Come funziona il bonus da 20.000 € e chi può richiederlo
Il bonus casa Sardegna fino a 20.000 € è destinato a cittadini italiani ed europei che scelgono di trasferire la propria residenza in uno dei comuni sotto i 3.000 abitanti. La somma, erogata come contributo a fondo perduto, può essere utilizzata per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile, con l’obbligo di mantenerlo come abitazione principale. Secondo i dati resi noti dalla Regione, l’iniziativa potrebbe coinvolgere oltre 3.000 famiglie nel biennio di avvio.

Un caso pratico: una giovane coppia che decide di acquistare una casa dal valore di 60.000 € in un comune montano della Barbagia può abbattere il costo effettivo a 40.000 €, rendendo più accessibile l’investimento. Un altro esempio riguarda un lavoratore che ristruttura un’abitazione ereditata nel centro storico: il contributo consente di coprire spese di manutenzione straordinaria e adeguamento energetico, spesso troppo onerose senza un aiuto pubblico.
Impatto economico e prospettive per i comuni sardi
Secondo i dati ISTAT e le analisi della Regione Sardegna, il bonus residenza potrebbe generare effetti positivi non solo per le famiglie beneficiarie, ma anche per l’economia locale. L’aumento della popolazione residente favorirebbe la riapertura di scuole e servizi, la creazione di nuove opportunità lavorative e il rilancio del mercato immobiliare. Per esempio, in comuni come Ollolai e Villanova Tulo, già teatro di iniziative simili in passato, l’arrivo di nuovi residenti ha portato a un incremento delle compravendite e a una maggiore vitalità sociale.
Il contributo di 20.000 € può inoltre stimolare investimenti nel settore edilizio e artigianale, generando un effetto moltiplicatore sull’economia locale. Va sottolineato che l’assegnazione del beneficio prevede controlli stringenti: la residenza deve essere mantenuta per almeno cinque anni, pena la restituzione delle somme percepite. In questo modo, la Regione mira a garantire che il sostegno non sia sfruttato in modo opportunistico, ma rappresenti un reale incentivo alla permanenza stabile nei territori più fragili dell’isola.