Contributo perequativo, gli errori da evitare: guida alla compilazione dell’atto notorio

Il termine ultimo per presentare l’istanza del contributivo perequativo è il 28 dicembre 2021, ecco  come compilare l’atto notorio (Quadro A).

Contributo perequativo: guida alla compilazione dell'atto notorio
Contributo perequativo: guida alla compilazione dell’atto notorio

Il contributo perequativo è un aiuto economico corrisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate su richiesta dell’interessato. Il beneficario deve presentare un’ istanza che prevede la compilazione di un atto notorio. L’importo concesso a fondo perduto è commisurato in base al peggioramento del risultato economico rapportato tra due esercizi economici: 2020-2019, al netto dei contributi a fondo perduto per Covid-19 già percepiti. Il contributo spetta ai soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività di lavoro autonomo o di impresa residenti o stabiliti in Italia.

Contributo perequativo: guida alla compilazione dell’atto notorio e gli errori da evitare

Possono compilare la domanda del contributo perequativo a fondo perduto coloro che non hanno ricevuto precedenti aiuti, infatti devono ricorrere le seguenti condizioni:

a) i ricavi riferiti all’anno 2019 non deve superare i 10 milioni di euro;

b) la dichiarazione dei redditi deve essere stata presentata entro il 30 settembre 2021. Si precisa che eventuali correzioni o integrazioni non sono rilevanti alla fine della determinazione del contributo.

c) il beneficiario del contributo non deve essere un ente pubblico (Tuir articolo 74) o un intermediario finanziario (Tuir articolo 162-bis);

d) il richiedente ha rilevato situazione di peggioramento del risultato economico dell’esercizio 2020 rispetto all’esercizio 2019, nella misura pari o superiore al 30%;

e) eventuali contributi ricevuti precedentemente non devono superare la differenza del risultato economico dell’anno 2020 sull’anno 2019 (per contributi si intendono quelli riferiti al Decreto Rilancio, contributo Comuni montani, santuari, Natale, centri storici, Sostegni-bis, e Sostegni-bis per attività stagionali).

LEGGI ANCHE>>>Pioggia di soldi alle Partite IVA, come calcolare il contributo a fondo perduto spettante

Guida alla compilazione dell’atto notorio

Se si rientra nel diritto della spettanza del contributo è possibile compilare l’atto notorio e inviare l’istanza. Il modello si presenta in tre parti: Frontespizio, Quadro A e Quadro A – altri. Ecco una guida dettagliata per la compilazione in modo da evitare errori e rischiare di perdere il contributo a fondo perduto. Il termine ultimo per inviare la domanda per il contributo perequativo a fondo perduto è il 28 dicembre 2021.

Frontespizio

Nella prima parte (frontespizio) bisogna indicare i dati del beneficiario e quelli del rappresentante legale della società che dovrà firmare l’istanza. Poi, indicare il settore di appartenenza, indicare altro se è differente da pesca/acquacoltura o agricoltura. Si deve barrare la casella soggetto diverso da quelli di cui all’articolo del Decreto Legge n. 73/2021 articolo 17, quindi, non rientranti nelle clausole di esclusioni sopra evidenziate. Selezionare la soglia di ricavi (confronto tra due risultati del conto economico: 2020 e 2019). Infine, bisogna indicare l’ammontare di eventuali contributi già percepiti.

Ricordiamo che bisogna indicare se si preferisce il contributo direttamente con accredito su conto corrente, oppure, si preferisce utilizzarlo come credito di imposta. Inoltre, sempre nel frontespizio alla sezione “Dichiarazione sostitutiva di atto notorio” bisogna indicare il  Temporary Framework di appartenenza, in linea generale corrisponde a 3.1. Infine, bisogna indicare anche se si sono superati i massimali previsti dalla normativa, che sono differenti in base al settore di appartenenza.

Contributo perequativo a fondo perduto – Quadro A

Nel Quadro A, bisogna indicare gli aiuti ricevuti, ecco un elenco dei più frequenti:

a) credito di impsota locazione (D.l. 34/2020 ex articolo 28);

b) esonero del saldo IRAP 2019 e primo acconto 2020 (D.l. 34/2020 articolo 24);

c) contributi a fondo perduto differenziati in base alla normativa di riferimento;

d) credito di imposta per adeguamento degli ambienti di lavoro ( D.l. 34/2020 ex art. 120).

e) esenzione IMU.

Quadro A – Altri aiuti

Si tratta di indicazioni generiche e bisogna indicare tutti gli aiuti percepite non indicati nel Quadro A: “altri aiuti ricevuti nell’ambito delle Sezioni 3.1 e 3.12”. Sono compresi anche gli aiuti non erariali e fiscali.

Fonte: Scheda Agenzia delle Entrate – il contributo perequativo

 

Impostazioni privacy