Docenti precari, c’è la Naspi nell’attesa di essere chiamati: requisiti, importi e come chiederla

Non tutti sanno della possibilità della Naspi per i docenti precari: funzionamento, come richiederla, quali sono gli importi e i requisiti: i dettagli da sapere

Un tema importante per i docenti precari è quello rappresentato dalla Naspi, ma qual è il funzionamento? Tra le principali attività di INPS, vi è il riconoscimento a persone assicurate di varie indennità economiche in specifici casi: ecco i dettagli, requisiti, importi e aspetti da sapere.

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Un argomento dunque che desta interesse ed attenzione quello che lega la Naspi agli insegnanti precari, con l’INPS che, tra le altre cose, riconosce alle persone assicurate varie indennità economica, qualora si verifichino situazioni che non permettono ai medesimi la garanzia del lavoro e, dunque, la retribuzione da percepire.

Tra gli elementi in particolare, al riguardo, vi è proprio l’indennità di disoccupazione Naspi. Arrivata nel 2015 al posto delle precedenti misure, con l’obiettivo di intervenire laddove il lavoratore perdesse, in modo involontario, il lavoro. E dunque ha bisogno di un aiuto dal punto di vista economico per il lasso di tempo in cui è senza lavoro.

Aspetti che potrebbero toccare anche, tra i vari soggetti anche gli insegnati precari. Dopo la fine dell’anno a scuola a giugno. Poiché le domande vanno indicate, per evitarne la decadenza, in un certo termine stabilito, è importante saperne di più su qual è il funzionamento. Della disoccupazione. Così da da essere maggiormente consapevole e preparati. Evitando di rischiare la perdita del sostegno di tipo economico che nel rispetto dei requisiti, potrebbe spettare.

Docenti precari e Naspi, chi riguarda, requisiti e chi può richiedere la disoccupazione

Quando si parla in generale di disoccupazione, tanti e diversi sono gli aspetti che possono essere fonte di interesse. Si pensi ad esempio alla Naspi, una volta terminata e giunta alla scadenza: cosa si può fare dopo, si può chiedere il Reddito di Cittadinanza?

Laddove si rispetto i requisiti previsti dalla normativa – Dl 4.3 2015, n. 22, spiega nell’approfondimento LeggiOggi.it, la Naspi agisce, per così dire, nei confetti dei soggetti che lavorano con legame lavorativo subordinato, tra cui: apprendisti, soci lavoratori, soggetti di cooperative con legame lavorativo subordinato; personale artistico. Con contratto lavorativo di tipo subordinato; dipendente-tempo determinato delle PA; operati agricoli-tempo indeterminato.

E ancora: dipendenti di cooperative ed i loro consorzi. I quali trasformano. Manipolano. Commercializzano prodotti di tipo agricolo e zootecnico, in prevalenza conferiti dai loro soci (legge n.240/1984).

L’indennità di disoccupazione la riceve chi si trova nello stato di disoccupato. E può vantare almeno 13 settimane in merito ai contributi versati nei 4 anni prima di aver perso il lavoro. Dopo le novità introdotta con la recente manovra, (art.1-comma 221, legge trenta dicembre 2021 n. 234). Rispetto agli eventi di disoccupazione che si sono verificati dal primo gennaio di quest’anno, non occorre più il soddisfacimento del 3° requisito, ovvero la totalizzazione di quantomeno 30 giornate. Di effettivo lavoro. Nei 12 mesi che precedono la disoccupazione.

Disoccupazione e 13 settimane di contributi: alcuni dettagli

Uno degli aspetti importanti, si legge, riguarda lo stato di disoccupato non volontario. E cioè, la legittimità dell’accesso alla Naspi riguarda colui che si trova in stato di disoccupazione involontaria. Non incluse sono le ipotesi circa l’accesso dopo le dimissioni, tranne quelle rassegnata per giusta casa oppure nel periodo di tutela della maternità (da 300 giorni precedenti la data del presunto parto e sino a quando il bimbo compie il 1°anno di vita.

Rispetto alle ipotesi di cessazione non volontaria, sono considerate tali: licenziamento. Tra cui il disciplinare; risoluzione di tipo consensuale del legame che avviene in sede protetta. Ovvero dopo il rifiuto da parte del lavoratore del trasferimento ad un’altra sede che appartiene all’azienda, distante oltre 50km dalla residenza. Oppure raggiungibile in 80minuti o maggiori con i mezzi del pubblico trasporto; contratto cessato riguardo la scadenza del termine. Rispetto ai rapporti lavorativi-tempo determinato.

Il soggetto in quesitone deve al contempo affermare: la propria immediata disponibilità al lavoro, in via telematica, facendo l’accesso al sito (anpal.gov.it). Oppure in sede della trasmissione riguardo la richiesta di Naspi. Sul portale INPS.

Entro 30giorni dalla Dichiarazione di Immediata Disponibilità lavorativa, l’eventuale soggetto in comune contatta i Centri per impiego, o da questioni sono convocati, circa la sottoscrizione. Del Patto di servizio. Questo considera la disponibilità da parte del soggetto disoccupato a: prender parte ad azioni e laboratori. Mirati a rafforzare le competenze nel trovare attivamente una occupazione; prendere parte a piani di tipo formativo oppure riqualificazione; accettare proposte lavorative congrue; prender parte ad iniziative. Di pubblica utilità, di cui possa beneficiare la comunità territoriale cui appartiene.

In merito alle 13settimane di contributi, nel calcolo di quest’ultime sono considerati tutti i periodi retribuiti nei 4anni prima dell’inizio della disoccupazione. A condizione che risulti il versamento, oppure il dovuto, anno per anno. Di una retribuzione non minore dei minimali. Settimanali.

Naspi insegnanti precari: importi, quanto spetta, modalità pagamento e per quanto tempo si riceve

In primo luogo, per sapere quanto spetta al mese come disoccupazione, occorre rintracciare la “retribuzione di riferimento“, spiega LeggiOggi.it nel proprio approfondimento. Tale dato si ha tramite la divisione della retribuzione imponibile. Ai fini previdenziali.Degli ultimi 4anni per il tot. delle settimane di contribuzione. Ciò che risulta occorre moltiplicarlo per 4.33.

In seguito, avuto tale dato, la Naspi mensile sarà corrispondente a: settantacinque per cento della retribuzione di riferimento, Qualora sia uguale o minore di 1.250,87€; settantacinque per cento di 1.250,87€ più  il venticinque per cento della differenza tra retribuzione di riferimento e 1.250,87€, qualora la stessa retribuzione di riferimento sia maggiore di 1.250,87€.

Ad ogni modo, la NASpI mensile non potrà andar oltre un importo pari. Per l’anno corrente, ad €1.360,77.

Altro aspetto da considerare riguarda la riduzione mensile, dunque l’ammontare riconosciuto come sussidio di disoccupazione. Il quale subisce una riduzione mensile il quale, dopo le modifiche legate all’ultima legge di bilancio è pari, per gli eventi di disoccupazione che si sono verificati dopo il primo gennaio2022, al tre per cento al mese a paritire dal 1° giorno del 6° mese di fruizione. Il 151° giorno, circa la prestazione.

Per coloro che invece, al momento della presentazione della domanda, hanno fatto cinquantacinque anni, l’applicazione della riduzione parte dall’8° mese di fruizione. 211° giorno circa la prestazione. L’indennità viene riconosciuta mese per mese. Per un n.di settimane pari alla metà di quelle per cui vi è stato il versamento dei contributi. Nei 4 anni prima la perdita del lavoro. Ad ogni modo, rispettando limiti massimo di 24 mesi.

A riconoscere gli importi è INPS, impiegando il metodo di pagamento deciso dall’interessato al momento dell’invio dell’istanza, tra: accredito su conto corrente bancario o postale, o su libretto postale; bonifico domiciliato presso ufficio postale del luogo di residenza/domicilio.

Per quanto concerne i tempi di pagamento Naspi, questi cambiano a seconda del beneficiario, rispetto anche alla disponibilità economica di ogni sede territoriale INPS.

Docenti precari, disoccupazione Naspi: come fare domanda

L’eventuale soggetto interessato, spiega LeggiOggi.it, per l’accesso alla Naspi, deve fare la domanda specifica ad INPS. Entro il termine di decadenza. Di giorni 68. Dalla data del legame di lavoro cessato. Tale istanza la si può presentare: in autonomia, con accesso al sito “it /Prestazioni e Servizi/Prestazioni /NASpI: indennità mensile di disoccupazione”, con SPID, CIE o CNS; telefonando al contact center di INPS, n. 803.164, oppure 06.164.164 (da rete mobile); mediante patronati. Oppure intermediari dell’istituto.

A domanda trasmessa, la prestazione può spettare: a partire dall’8° che segue la fine del rapporto, qualora la domanda sia stata presentata entro l’8°giorno che segue l’interruzione dello stesso; dal 1°giorno che segue la data della presentazione dell’istanza, qualora sia stata trasmessa entro l’8° giorno che segue la fine del rapporto.

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