Doppia pensione, è possibile? Ecco cosa sapere sui requisiti

Il nostro ordinamento prevede la possibilità di avere una doppia pensione, ma solo in presenza di determinati requisiti. Scopriamo quali sono.

Per i pensionati è possibile percepire un doppio assegno previdenziale, quando sussistono determinate condizioni. Ciò che conta è che il nostro ordinamento giuridico non pone limiti alla doppia pensione.

Doppia pensione, è possibile? Ecco cosa sapere sui requisiti

Secondo i dati raccolti dal casellario centrale dei pensionati INPS, circa un pensionato su quattro in Italia percepisce una doppia pensione. In rari casi, ci sono persino cittadini che percepiscono 3 o 4 pensioni.

Se il valore di un’unica pensione non dovesse bastare è possibile richiedere una seconda pensione, ma solo in presenza di determinati requisiti.

La seconda pensione può essere di diverso tipo:

  • Pensione di reversibilità riconosciuta in seguito alla morte del coniuge
  • Secondo trattamento pensionistico maturato da una diversa gestione
  • Rendita mensile proveniente da un fondo di pensione complementare
  • Trattamento assistenziale dovuto alle proprie condizioni di salute

Doppia pensione: quando è possibile?

L’ordinamento giuridico italiano permette al contribuente, durante l’attività lavorativa, di essere iscritto a più gestioni o enti previdenziali.

Quando il contribuente raggiungere i requisiti minimi necessari al pensionamento, in entrambe le gestioni, avrà la possibilità di accedere a due assegni e dunque ad un doppio trattamento previdenziale.

Pertanto per poter ottenere la doppia pensione è necessario che il contribuente abbia maturato il numero giusto di anni di contributi necessari per il collocamento in quiescenza.

In alcuni casi è possibile di unire i contributi presenti in più gestioni, in un’unica gestione. Ci stiamo riferendo a strumenti come la totalizzazione, la ricongiunzione e il cumulo gratuito che sono a disposizione del contribuente per accedere il trattamento previdenziale.

Doppia pensione e reversibilità

Uno dei casi più diffusi di doppia pensione riguarda la reversibilità del coniuge defunto. Per poter percepire la reversibilità del trattamento pensionistico che spettava al coniuge ormai deceduto è necessario che sussistano determinati requisiti reddituali.

In ogni caso, quando il coniuge sopravvissuto, percepisce già un assegno pensionistico, ha la possibilità di godere anche della reversibilità del defunto in misura proporzionata al proprio reddito.

Nello specifico la pensione di reversibilità viene ridotta del:

  • 25% di presenza di redditi superiori ha 3 volte il trattamento minimo segnalato dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti.
  • 40% in caso di redditi superiori a 4 volte al trattamento minimo pensionistico.
  • 50% per redditi superiori a 5 volte il trattamento minimo anno.

Nel 2022 il trattamento minimo annuo, stabilito dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti, è pari a 6.702,54 euro.

Fondo di pensione complementare

Alcuni contribuenti decidono di percepire una doppia pensione, versando personalmente i contributi necessari per raggiungere quest’obiettivo.

Per tale motivo, esistono dei fondi di pensione integrativa o complementare che permettono di raccogliere i contributi delle persone che intendono investire sulla loro vecchiaia.

Una volta raggiunti i requisiti necessari per accedere alla pensione complementare, il contribuente avrà la possibilità di ottenere una rendita integrativa all’assegno pensionistico previsto in seguito ai versamenti contributivi obbligatori.

Quando si accede a questa forma di investimento è possibile optare per un assegno integrativo periodico a cadenza mensile o per la liquidazione in un’unica soluzione dell’intera somma di denaro.

Per chi ha problemi di salute

Ai pensionati che hanno un problema di salute e per i quali è riconosciuto uno stato di invalidità civile, la legge ammette la possibilità di accedere ad una doppia pensione.

In questo caso, alla pensione di tipo previdenziale dovuta al versamento di contributi obbligatori si aggiunge un trattamento assistenziale dovuto alla patologia di cui è affetto il contribuente.

In tal caso, per poter beneficiare del trattamento di tipo assistenziale è necessario soddisfare alcuni tipi di requisiti.

I contribuenti che hanno l’invalidità civile riconosciuta tra il 74% e il 99% e hanno un reddito individuale inferiore a 5005,94 euro hanno la possibilità di beneficiare di una pensione di invalidità di importo pari a 291,95 euro.

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