Eredità senza successori: ecco che fine fa il patrimonio

In caso di eredità senza successori, vuol dire che gli eredi hanno rinunciato al patrimonio del defunto o che quest’ultimo non avesse successori entro il 6°.

Esistono situazioni per le quali una eredità non è accettata da nessuno. Questa fattispecie può verificarsi nel caso in cui gli eredi legittimi decidano di rinunciare al patrimonio del defunto. Inoltre, un’altra ipotesi è quella di una persona che muore senza lasciare eredi ovvero che non abbia disposto testamento e che non sia in vita alcun erede entro il sesto grado di parentela.

Eredità senza successori: ecco che fine fa il patrimonio

L’eredità senza successori è un fenomeno particolare, per il quale si verifica che il patrimonio ereditario rimanga privo di successori.

In questo caso si parla di eredità vacante e si tratta di una condizione non comune che comporta diverse conseguenze.

Vediamo com’è possibile che un’eredità sia priva di successori e come fare a tutelare il patrimonio dal de cuius.

Eredità senza successori: quando può succedere

Quando si parla di un patrimonio ricevuto in eredità, si fa riferimento a beni come denaro o proprietà immobiliari. Tuttavia, una successione può essere caratterizzata anche da elementi passivi, come debiti. Purtroppo anche questi vengono ereditati, tuttavia la legge dà la possibilità all’erede di rinunciare a tutto il patrimonio, attivo e passivo.

Nel caso appena descritto però non si parla di eredità senza successori, ma di rinuncia da parte di questi ultimi (eredità giacente).

Questa fattispecie si può verificare anche in altre due condizioni:

  • La mancata accettazione da parte degli eredi legittimi;
  • L’eventuale irreperibilità degli eredi.

In questo caso, si tratta di una soluzione provvisoria che teoricamente dovrebbe risolversi dopo qualche tempo.

Per quanto invece riguarda l’eredità vacante, questa fa riferimento al patrimonio di un defunto per i quali è stata accertata la mancanza di eredi. In tal caso, la legge dispone che l’unico erede sia lo Stato.

Come si diventa eredi

Per avere diritto a partecipare alla successione del patrimonio di un defunto è necessario essere in possesso di determinati requisiti. L’ordinamento giuridico italiano prevede che alla morte di un soggetto subentrino, nei rapporti attivi e passivi del defunto, i cosiddetti eredi.

Questi possono essere disposti per via testamentaria o per legge, in virtù di un determinato grado di parentela.

L’erede legittimo è colui che, in mancanza di un testamento, è individuato dalla legge come successore del patrimonio del defunto.

Ci siamo di riferendo, ad esempio, alla moglie, ai figli, etc. Più precisamente, secondo quanto stabilito dall’articolo 575 del codice civile, sono da considerarsi eredi legittimi:

  • Il coniuge
  • I discendenti
  • Gli ascendenti
  • I collaterali
  • Altri parenti
  • Lo Stato.

Inoltre, esiste anche un’altra tipologia di erede, il cosiddetto legittimario. Si tratta di una persona che ha diritto ad una quota dell’eredità, anche se non è stato citato nel testamento.

Ci stiamo riferendo al coniuge e ai figli, volutamente esclusi dal testamento dal defunto, ma che per legge hanno comunque diritto di partecipare alla successione.

Nel momento in cui una persona è chiamata all’eredità, questa ha la possibilità di accettare in maniera espressa o tacita. Se è espressa, l’accettazione dell’eredità avviene tramite atto formale, con una dichiarazione sottoscritta dall’interessato.

Se l’accettazione è tacita, invece, l’erede compie un atto che fa presupporre la sua volontà di accettare.

Eredità vacante

La legge ammette con erede effettui la rinuncia all’eredità. Questa condizione si verifica quando un soggetto, designato come erede dalla legge o dal testamento, decida di non accettare il patrimonio lasciato dal defunto.

Generalmente questa possibilità è raccolta quando, nel patrimonio del defunto, sono presenti debiti che hanno un valore maggiore rispetto alla stessa eredità, motivo per il quale conviene rinunciare.

L’eredità risulta vacante qualora:

  • Non ci siano eredi né testamentari, né legittimi.
  • Siano presenti dei successibili che, però, hanno rinunciato all’eredità o per i quali è decorso il termine per effettuare la revoca della rinuncia.
  • Sia andato in prescrizione il termine di accettare l’eredità o il soggetto si è stato privato del diritto di accettare il patrimonio oggetto dell’eredità.

Quando un’eredità viene considerata vacante, la successione è in favore dello Stato che diventa l’ultimo destinatario della devoluzione.

In questo caso, però, non è prevista la possibilità da parte dello Stato di accedere alla rinuncia della successione. Pertanto egli dovrà farsi carico sia del patrimonio attivo che di quello passivo.

Tuttavia, lo Stato non risponde dei debiti oltre il valore dei beni acquisiti.

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