Scatta l’obbligo della fattura elettronica fino al 2024, la novità investe anche le Partita IVA forfettarie.
La fattura elettronica tra i privati è obbligatoria fino al 2024 e rientrano anche il regime forfettario nell’obbligo. La Commissione dell’Unione Europa aveva concesso l’obbligo fino al 31 dicembre 2020. Poi, lo scorso 5 novembre ha approvato la richiesta di rinnovo per un altro triennio. La norma non è ancora effettiva, manca ancora un ultimo passaggio. Quando sarò concluso l’iter europeo, l’Italia dovrà continuare ad osservare l’obbligo della fatturazione elettronica B2B e saranno chiamati a rispettare la normativa anche le Partite IVA in regime forfettario. Ricordiamo che le Partite Iva, fino a questo momento, sono state escluse dall’obbligo.
Molti i contribuenti che si sono già attivati con la fatturazione elettronica, sono quasi il 10%. L’Agenzia delle Entrate, per aiutare i contribuenti a rispettare l’obbligo, ha messo a disposizione una serie di strumenti per inviare e conservare le fatture. La manovra è finalizzata a ridurre l’evasione fiscale, nello specifico sono due gli obiettivi da raggiungere:
1) estensione dell’obbligo alle Partite IVA con regime forfettario, in modo da potenziare la lotta contro l’evasione fiscale e le frodi;
2) monitorare da parte del Fisco tutti i movimenti anche quelle dei soggetti forfetari che hanno un valore d’affari rientrante nella soglia minima richiesta per mantenere il regime agevolato.Partita IVA e Forfettario, niente flat tax e due anni in più al 20%: le novità ufficiali
Inoltre, non devono esserci per i forfettari un aggravi di oneri amministrativi ulteriori.
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I vantaggi della semplificazione con la fattura elettronica sono tantissimi, da considerare che il sistema di riscossione è più efficiente. Il Governo considera questo ulteriore passo in avanti, come un vantaggio per tutte le PMI, in termini di stampa e archiviazione fatture. Inoltre, si eliminano molti errori ed è possibile un accesso diretto e immediato ai servizi fiscali online, che permette di effettuare un’analisi completa.
Ecco alcune stime risultate dalla sperimentazione effettuata in Italia negli ultimi tre anni, soprattutto in ottica di frodi fiscali:
a) due miliardi riconducibili all’obbligo dell’IVA;
b) circa 580 miliardi di entrate supplementari, riconducibili alla riscossione delle imposte;
c) 945 miliardi riconducibili al recupero dei falsi crediti IVA;
d) 1,3 miliardi riconducibili all’individuazione di falsi dati nelle esportazioni abituali.
Tra le semplificazioni, oltre alla fattura elettronica, sono stati abilitati anche i registri elettronici e i prospetti di liquidazione IVA con il modulo di pagamento precompilato. Inoltre, nelle novità si mettono alla luce due grosse semplificazione:
1) adesione fino al 31 dicembre 2021 per consultare il servizio dell’Agenzia delle Entrate;
2) abolizione dell’esterometro per le operazione con l’estero dal gennaio 2022. Le operazione estere potranno essere trasmesse solo con le fatture elettroniche con il sistema interscambio.
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