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Gas, Eni: Gazprom taglia il 50% di fornitura, intanto vola il prezzo del metano

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Tema Gas, tagli a Italia e UE, si impenna il prezzo del metano mentre l’Italia valuta l’allarme: la situazione e alcuni dettagli al riguardo

Nuovo ed importante taglio annunciato da Gazprom a Eni e stop ai flussi attraverso il gasdotto alla Francia: continua a tener banco la situazione inerente il Gas, ecco alcuni dettagli in merito.

fonte foto:adobestock

Si registra un nuovo e corposo taglio annunciato da Gazprom all’Eni e lo stop ai flussi via gasdotto alla Francia, elementi che segnano un’altra giornata negativa per quel che concerne l’ambito energia per l’Europa. A spiegarlo nell’approfondimento è Ansa.it, che spiega che la guerra del gas con la Russia è ormai entrata nel vivo e si vede con sempre maggior chiarezza quella che sarebbe la strategia del Cremlino, ovvero imprigionare, per così dire, l’Europa in una spirale di prezzi alle stesse e approvvigionamenti via via sempre più a singhiozzo.

In merito al costo del metano, si legge che alla borsa di Amsterdam quest’ultimo ha fatto un salto, una impennata del quarantatré per cento in una settimana, ovvero è passato da 82,5 a 117,74€, con un poco di 134 euro al MWh in seguito ai tagli annunciati dai russi. Un trend che potrebbe anche peggiorare e circa la tenuta degli stoccaggi comuni in ottica inverno nelle capitali europee inizi a farsi spazino un minaccioso punto interrogativo, viene spiegato.

Gas, Italia: Gazprom taglia la fornitura del 50%

Tanti e diversi gli aspetti che possono destare attenzione, come nel caso dell’economia e del Decreto luglio, con  l’intenzione del presidente del Consiglio circa l’approvazione un provvedimento per sostenere famiglie e lavoratori,

Tiene dunque banco la questione del gas, così come la situazione circa l’attualità per quanto concerne l’UE e i rapporti con Mosca; come spiegato da Ansa.it, brutte notizie sul versante italiano, visto che a fronte di una richiesta quotidiana di ENI pari a carica 63 milioni di metri cubi, Gazprom ha spiegato che ne fornirà soltanto il cinquanta per cento.

Poco dopo la Francia ha reso noto di non ricevere più metano via gasdotto, con lo stop che, in tal caso, con la spiegazione – si legge – arrivata da Berlino, non sarebbe l’effetto di una nuova decisione da parte della Russi, ma della stretta di Mosca in merito ai flussi lungo il Nord Stream 1, che porta l’energia in Germania.

Operando il taglio del gas verso i Paesi europei più orientali, la Russia, si legge, crea un effetto dominio che finisce per coinvolgere quasi l’intero continente; anche al fornitore slovacco la Russia ha comunicato che, a giorni, vi sarà un dimezzamento delle consegne. Ansa.it spiega che nelle cancellerie europee non vi sarebbero più molti dubbi circa il fatto che la decisione di Mosca sia “politica“, così come sottolineato da Scholz, il cancellerie tedesco, all’indomani della medesima accusa lanciata dal premier Draghi, che ha liquidato come “bugie” le motivazioni addotte da Gazprom.

Una risposta, quindi, si legge su Ansa, anche a seguito dei sei pacchetti di sanzioni imposti da Bruxelles.

“La Russia è pronta a fornire all’Europa il gas di cui ha bisogno per riempire gli stoccaggi in vista dell’inverno a patto che non ci siano ostacoli politici“, questa la spiegazione fornita dal ministero dell’energia russo Novak nel corso di un intervista alla tv Rossiya 24. Il punto riguarda anche il fatto che, a differenza di alcune settimane fa, il ventaglio di risposte accessibile da UE è limitato. L’arma delle sanzioni sembrerebbe essere alquanto scarica, tanto per il graduale esaurimento dei settori sanzionabili, che per quel che concerne l’impossibilità di una intesa circa l’embargo sul gas.

Allo stesso tempo, l’UE è chiamata ad accelerare circa le piattaforme comuni d’acquisto. Ad ora, gli stock UE viaggiano oltre il cinquanta per cento, ma, a seguito delle ultime riduzioni, l’obiettivo dell’80% da ottenere prima dell’inverno sembrerebbe allontanarsi.

Dalla Commissione, spiega Ansa, hanno assicurato che “non vi è alcuna indicazione di un rischio immediato di sicurezza degli approvvigionamenti”. Intanto Bruxelles registra il record di import per quel che riguarda il gas naturale liquefatto, con punte giornaliere di 0,54 miliardi di metri cubi.

In merito all’Italia, il Paese può contare, tra i fornitori alternativi, sulla sponda dell’Algeria, da cui al momento arriva il doppio del gas rispetto alla Russia, i cui flussi si stanno avvicinando ai volui di metano in arrivo da Azerbaigian.

Si legge che il sistema italiano ad ora regge, ma il taglio di Gazprom fa crescere ombre circa il futuro, tanto nazionale quanto europeo. La situazione, fanno sapere da Bruxelles, aumentano “la determinazione” circa gli obiettivi da raggiungere legati al RepowerEu.

Il piano va però ancora approvato dal Consiglio Ue e Parlamento in un momento in cui il fronte europeo, per una decisa transizione alle rinnovabili, mostra – si legge – delle crepe e delle indecisioni ed è chiamato alla complessa prova del via libera circa la tassonomia, nei giorni a venire. In merito alla diversificazione delle forniture, Von dar Leyen si muove con rapidità, viene spiegato, ma non può esser sufficiente l’accordo con Egitto ed Israele. Infine, un rebus riguarda la solidarietà UE: su Ansa ci si chiede con quale prontezza scatterà il meccanismo qualora più di un Paese si trovasse a corto di energia.

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