Il gas dalla Russia è passato nel giro di poche ora da 27 a 17 milioni di kilowatt orari: ecco cosa sta succedendo

Nonostante l’apparente assenza di reali motivazioni la Russia ha deciso di utilizzare definitivamente il Gas come arma di ricatto nei confronti dell’Ue.

Gazprom continua a tagliare gas all’Europa. Ieri, l’esportazione di gas verso la Germania è stata ridotta ancora una volta.

La Russia taglia le forniture del Gas, la Germania annuncia il ritorno al carbone

Il timore di ripercussioni su questo fronte non si è fatto attendere troppo. Dopo la consegna della turbina necessaria a Nord Stream 1 inviata nelle settimane scorse oggi Mosca continua a ridurre le sue forniture.

Mentre l’Ue impreparata cerca di colmare in ogni modo le sue carenze energetiche in vista dell’inverno Mosca cerca di usare la riparazione del gasdotto per acuire il disagio. Come è ormai noto Nord Stream 1 è al momento l’unico accesso verso l’Ue del gas proveniente dalla Russia. Tra i Paesi più colpiti la Germania, da cui dipende per la maggiore il Pil europeo, a cui seguono Italia e Spagna.

Il gas erogato cala mentre Gazprom e Siemens Energy si scambiano reciproche accuse

Gazprom e Siemens Energy si scambiano in questi giorni reciproche accuse sui ritardi nella consegna dei documenti necessari per trasportare la turbina. Il gas erogato è passato nel giro di poche ora da 27 a 17 milioni di kilowatt all’ora. Mosca afferma che ciò è dovuto a problemi tecnici ma è evidente come ogni pretesto è utile per contrastare l’intervento dell’Ue nella politica estera e nell’economia Russa.

Il governo tedesco è preoccupato per l’arrivo dell’inverno; gli stoccaggi di gas sono pronti solo al 66% mentre l’obbiettivo minimo del Governo è arrivare almeno al 95% entro il primo novembre.

Un’aiuto inaspettato sembra provenire proprio dall’Ucraina; Zelensky ha affermato che può aumentare le esportazioni di elettricità verso l’Ue. Nonostante le condizioni del Paese e il blocco delle sue centrali nucleari dai cui proveniva il 50% dell’approvvigionamento elettrico. Zelensky ha affermato che le esportazioni consentiranno al Paese “non solo di guadagnare valuta estera, ma anche di aiutare i nostri partner a resistere alla pressione energetica russa”.

Nel frattempo, l’Ue si è già dotata di un piano di emergenza per fronteggiare la guerra commerciale. Nel concreto si tratta di un piano di risparmio energetico con cui si razioneranno le scorte e i consumi.

I ministri dell’Energia dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles hanno trovato un accordo per ridurre in modo coordinato i propri consumi aiutare così la Germania. Il Consiglio Ue prenderà le decisioni sugli obiettivi vincolanti necessari per portare a termine l’obbiettivo al momento pari a una riduzione del 15%. Modifiche al piano verranno da una serie di deroghe per rispettare le differenze tra i vari Paesi, tenendo conto del livello di stoccaggio raggiunto e della possibilità di esportare il gas risparmiato in altri Paesi.

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