Il Fisco non può più chiederci questi documenti: la Corte Costituzionale difende finalmente i contribuenti

Aggiornamenti fiscali inediti, il Fisco non può più chiederci questi documenti: la sentenza n. 137/2025 della Corte Costituzionale svela i dettagli.

Arriva la sentenza della Corte costituzionale pronta a chiarificare cosa può controllare l’Agenzia Fiscale, e cosa no. L’ADE, sigla per l’Agenzia delle Entrate, pone un controllo mirato, ma con dei limiti. La sentenza n. 137/2025 della Corte conferma che essa non può richiedere al cittadino la documentazione che ha già in proprio possesso nelle banche dati, ad esempio per le fatture elettroniche. Allora, come può il contribuente gestire la questione?

sfondo calcolatrice e banconote euro e mano con lente di ingrandimento
Il Fisco non può più chiederci questi documenti: la Cassazione difende finalmente i contribuenti- Trading.it

La sentenza va analizzata nel dettaglio, ed è proprio in essa che si analizza il principio di “non utilizzabilità”. Con esso si fa riferimento ad un’interpretazione che pone un’applicazione molto rigida delle norma fiscale, l’art. 32 del DPR n. 600/1973, il quale prevedeva l’inutilizzabilità davanti il contenzioso dei documenti non presentati durante il controllo.

L’interpretazione è quindi “restrittiva”, per cui questa preclusione, scatta solo in condizioni specifiche. Infatti, l’ufficio può negare la validità di un documento solo se la richiesta del contribuente è stata specifica e puntuale, non generica. Oppure rivolta direttamente al contribuente o a un suo ausiliare, e con un termine congruo per la risposta. Per ultimo, non riguarda appunto i documenti e le informazioni che sono già in possesso dell’ADE.

La motivazione della Corte Costituzionale, il Fisco non può più chiederci questi documenti

In seguito ad una prima analisi dei documenti che il Fisco non può più chiederci, bisogna comprendere però come può di contro agire il cittadino per essere in regola, ma soprattutto far valere i propri diritti.

sfondo documento, carte di credito e penna
La motivazione della Corte Costituzionale, il Fisco non può più chiederci questi documenti- Trding.it

Si parte dall’evoluzione digitale e dalla creazione di banche dati, come quella delle fatture elettroniche, di cui predispone l’Agenzia Fiscale. L’ADE non può richiedere al contribuente dei dati che può avere benissimo in automatico. La questione bilancia perfettamente il diritto di difesa del singolo con l’esigenza del Fisco di svolgere un’attività di controllo efficace e trasparente.

L’applicazione però prevede delle criticità sulla normativa originale. Questa era pensata per un contesto “analogico” in cui il contribuente poteva modificare i documenti. Ad oggi, la tracciabilità e la digitalizzazione hanno un rischio quasi nullo. In ogni caso, l’autore sottolinea che l’accesso dell’ADE ai dati delle fatture elettroniche non è illimitato, dal momento in cui ci sono regole e limiti da rispettare, e che la stessa sentenza non considera appieno sotto questo aspetto.

Si conclude affermando con la sentenza n. 137/2025 che si è un passo avanti nella tutela dei diritti dei contribuenti, promuovendo una maggiore collaborazione e un approccio più equo da parte del Fisco stesso. L’Autore auspica a un aggiornamento legislativo al fine di adeguare le norme a questa nuove realtà digitale.

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