Inquietante lettera INPS | Legge 104: novità importanti | In pensione con 15 anni di contributi

Tre situazioni che ad oggi coinvolgono gran parte degli italiani. Pensioni, contributi Inps e forme di assistenza per la Legge 104

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L’Italia sta ripartendo, le imprese riprendono pienamente o quasi a lavorare, i negozi tornano pieni tutte le attività insomma sono in piena fase di rilancio. La situazione piace tanto agli italiani, ma è anche vero che con il ritorno alla normalità si è tornati ad un regime di normalità che implica ad esempio il ritorno al pagamento dei contributi Inps per artigiani, commercianti ecc. Tali contributi, bloccati nei mesi passati per andare incontro alle difficoltà dei lavoratori, sono stati nelle ultime settimane, di fatto, sbloccati.

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Altro aspetto molto importante che interessa questa particolare fase storica è l’insieme dei provvedimenti che si stanno adottando per favorire l’aumento dei posti di lavoro, favorendo pensionamenti o andando ad adottare misure tali a favorire l’aumentare delle possibilità. Torna attuale, quindi, il discorso iniziato con la legge Fornero circa la possibilità di andare in pensione con meno di 20 anni di contributi, senza passare poi per il minimo garantito dal cosiddetto assegno sociale.

Si tratta della possibilità di accedere alla pensione di anzianità con meno di 20 anni, 15 per la precisione. Ci troviamo di fronte ad un discorso come detto rafforzato dalla riforma Fornero, che offre questa condizione, questa possibilità ad alcune categorie di lavoratori iscritti all’Ago o ad altre forme esclusive e sostitutive. La contribuzione deve essere accreditata prima del 1996, da ricordare che prima di quella data si considerava il calcolo dell’assegno pensionistico sia con sistema retributivo che con sistema contributivo.

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Altra notizia molto importante, riguardante l’ultimo periodo ci porta alla cosiddetta Legge 104 ed a tutte le varianti che lo Stato garantisce ai lavoratori con invalidità civile al fine di rendere quanto più agevole possibile il proprio standard lavorativo. Nuove norme e nuove riflessioni in merito hanno portato a considerare ad esempio l’assenza dal lavoro per causa covid, qualcosa che prima non esisteva, assenza assolutamente, oggi giustificata e retribuita.

Considerata, inoltre la possibilità di godere si ulteriori permessi speciali, considerate determinate condizioni di salute con assenza dal lavoro che equivalgono a giornate di ricovero. Per le giornate in questione, inoltre non saranno detratti importi dall’assegno di accompagnamento, insomma. Non si percepirà chiaramente una somma inferiore se non si è accompagnato ad esempio il lavoratore presso la propria sede di lavoro. Nuovi ed interessanti spunti insomma anche per le categorie protette, sempre più tutelate ed e per fortuna garantite dallo Stato.

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