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Economia e Finanza

Invalidità e legge 104, bonus per il pagamento della retta RSA: come fare domanda

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In tema di invalidità e legge 104, a chi spetta il pagamento della retta RSA e quando la retta è a carico del Comune e dell’ASL? 

Invalidità e legge 104: bonus per il pagamento della retta RSA

Un Lettore chiede se può ottenere il bonus per il pagamento della retta RSA per la madre invalida al 100% in seguito ad un ictus. Inoltre, precisa che la madre percepisce l’indennità di accompagnamento ed è ricoverata in una RSA e la retta mensile è interamente a suo carico. Chiede agli Esperti di Trading.it se è giusto così o le spetterebbe, come ha letto sul web, un bonus per il pagamento della retta.

Invalidità e legge 104: bonus per il pagamento della retta RSA, come fare domanda?

Questo tema è molto importante e più volte la Giurisprudenza ha ribadito il diritto per tutti alle cure sanitarie. Inoltre, ha chiarito che gli anziani e i malati di Alzheimer con difficoltà a deambulare o totalmente non autosufficienti non devono pagare la retta mensile della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA).

In effetti, gli anziani non autosufficienti ricoverati in reparto o al pronto soccorso dell’ospedale, oppure, in struttura convenzionata con il SSN (RSA o case di cura), non possono essere dimessi se necessitano di assistenza e cura, che la famiglia non può assicurare presso l’abitazione del familiare. La gestione è regolata dalla normativa dettata dai Comuni, Regioni e ASL.

Da considerare che ogni caso è da esaminare singolarmente. In linea generale, l’ASL riconosce una parte della quota sanitaria nella misura del 50% del totale della retta. Per la retta alberghiera non è corrisposto nessun contributo, e il pagamento spetta dai familiari. Inoltre, nel caso in cui il reddito o patrimonio siano insufficienti, il Comune se ne fa carico in base alla presentazione dell’ISEE. ISEE come cambiare la residenza e ottenere il massimo dei benefici

Da considerare che la retta per gli anziani non autosufficienti affetti dal morbo di Alzheimer o con disabilità grave, la quota a carico del SSN è di importo maggiore rispetto alla quota alberghiera. In questo caso il Comune o il paziente versa una somma inferiore rispetto alla norma generale.

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Diritto alle cure sanitarie

Per rispondere a chi paga le retta della RSA, possiamo precisare che:

a) una parte è pagata dal SSN per le prestazioni infermieristiche e mediche;

b) la seconda parte (posto letto, pasti, pulizia dei locali, eccetera), paga l’interessato attraverso il reddito personale. Nel caso la persona ricoverata, è in difficoltà economica da documentare con la presentazione dell’ISEE, subentra il Comune in tutto o in parte al pagamento della retta.

La sentenza del Tribunale di Verona numero 2384/2013, ha stabilito che un anziano invalido al 100% non deve pagare nulla ne lui ne i suoi parenti. Inoltre, precisa che nel caso la retta sia stata pagata, è possibile richiedere al Comune, la restituzione dei soldi.

In effetti, i giudici eliminano i contratti stipulati tra gli assisti e i parenti per il pagamento della quota RSA, annullando l’impegno dei familiari a corrispondere una parte della retta come garanti del familiare invalido.

Riepilogando, bisogna esaminare il caso singolarmente, ma la Corte è chiara sul diritto agli invalidi totali al 100% e ultrasessantacinquenni. Inoltre, le RSA non possono regolamentare le cure con contratti privati che ostacolino il diritto costituzionale per la fruizione dell’assistenza sanitaria.

Angelina Tortora

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania, ragioniera commercialista iscritta all'ordine dei Revisori Legali. Si occupa di tematiche fiscali e previdenziali. Aiuta il lettore nel disbrigo delle pratiche, dalle più semplici alle più complesse. Direttrice della testata giornalistica InformazioneOggi.it, impegnata in vari progetti editoriali e sociali. Profilo Linkedin

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