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Economia e Finanza

Invalidità: le percentuali che danno diritto all’assegno e alla legge 104

In base a determinate percentuali è possibile ottenere l’assegno di invalidità civile mensile e i benefici della legge 104. 

Invalidità: le percentuali che danno diritto all’assegno e alla legge 104

Le persone che incontrano difficoltà a compiere le azioni della vita quotidiana, per una patologia, un handicap fisico, intellettivo o psichico, che riduce la capacità lavorativa, possono chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile. Attraverso percentuali stabilite dalla Commissione medica INPS, in sede di accertamento, danno diritto a vari benefici assistenziali ed economici. Il ministero della Salute ha approvato le tabelle di invalidità civile che sulla base di un punteggio stabiliscono il grado di handicap.

Invalidità: le percentuali che danno diritto all’assegno e alla legge 104

Le tabelle sono divise per organi, per patologia e parti del corpo colpite dalla malattia, in effetti si dividono in: apparato respiratorio, cardiocircolatorio, sistema nervoso, apparato digerente, eccetera.

Da considerare che una persona può essere considerato invalido civile quando la sua percentuale, contenuta nella tabella INPS, sia di almeno il 33% o superiore. Inoltre, sono richieste anche altri fattori, ad esempio l’invalidità deve compromettere la normale capacitò lavorativa nelle persone da 18 a 67 anni. Infine, quando la patologia renda il soggetto incapace di compiere atti quotidiani di vita tipiche dell’età compresa tra i 18 e i 67 anni.

Percentuale invalidanti

Le percentuali che danno diritto ad una prestazione assistenziale partono dal 33% della riduzione lavorativa, al di sotto di tale percentuale non spetta niente. Dal 33% si hanno diritto a prestazioni socioassistenziali e in base ad una determinata percentuale anche ad un riconoscimento economico. Nello specifico le percentuali sono così ripartite:

a) 33%: servizio sanitario nazionale gratuito in base alla patologia;

b) 45%: diritto all’iscrizione nelle liste dei Centri per l’impiego dei lavoratori appartenenti alle categorie protette;

c) 50%: fruizione del congedo per cure di trenta giorni in base alle indicazioni contenute nel CCNL; Congedo per disabili retribuito anche senza legge 104, ma in pochi fanno domanda

d) 66%: esenzione ticket sanitario per esame e viste connesse alla patologia invalidante;

e) 74%: riconoscimento dell’assegno di invalidità civile in proporzione al reddito. Nel 2021 l’importo dell’assegno è di 287,09, corrisposto mensilmente.

f) 100%: diritto alla pensione di inabilità lavorativa e l’assegno di accompagnamento in caso di disabilità grave (ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3).

LEGGI ANCHE >>>Pensione di invalidità dal 74% al 100%: ecco a chi spetta l’aumento

Aumento assegno invalidità

Come sopra riportato l’assegno di invalidità nel 2021 è di 287,09 euro al mese, l’INPS a luglio 2020 ha aumentato gli assegni di invalidità recependo una sentenza della Corte di Costituzionale. Infatti, con la circolare n. 107/2000 ha adeguato gli assegni per i solo possessori dell’invalidità al 100% alla cosiddetta “integrazione al milione”.

Quindi, l’assegno mensile può arrivare ad un importo massimo di 651 euro. Ricordiamo che l’aumento è rapportato ai redditi personali e del nucleo familiare. In atto una proposta per aumentare l’assegno di invalidità anche a coloro che hanno una percentuale dal 74% in poi. In quanto la normativa già riconosce a questa percentuale invalidante un beneficio economico.

Infine, ricordiamo che l’INPS ha recentemente modificato i requisiti dell’assegno di invaldità civile. Con il messaggio n. 3495 del 14 ottobre 2021 ha specificato che non sarà più erogato l’assegno di invalidità civile a coloro che lavorano. Infatti, è richiesto il requisito di inattività lavorativa.

Angelina Tortora

Giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti Campania, mi occupo di tematiche fiscali e previdenziali. Da sempre vicino al lettore, rispondo ai loro quesiti sulle varie problematiche.

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