Il campo degli investimenti è praticamente sempre puntellato da continue insidie. Riuscire a districarsi con successo, può di certo accadere.
Il 2021 è stato un anno molto particolare. Tra qualche mese, con la sua conclusione avremo probabilmente piena consapevolezza di quanto quest’anno sia stato assolutamente fondamentale per la ripresa economica e non solo del nostro paese. Gli investimenti in questo periodo tornano ad essere di moda, con tutte le difficoltà del caso. Il mercato incerto ad esempio, oppure la variegata offerta di prodotti finanziari, qualcosa che in un certo senso potrebbe generare una certa confusione nell’investitore.
La pandemia di covid, un momento storico che probabilmente nessuno avrebbe mai considerato realmente di poter vivere ha in qualche modo condizionato gli italiani sul concetto di risparmio. L’ipotesi di mettere da parte soldi, in un certo modo, per momenti che realisticamente nemmeno consideri di disagio diventa oggi qualcosa di assolutamente vitale. Le opzioni disponibili sono tutte offerte al mercato. Buoni fruttiferi, libretti di risparmio, conti depositi, ognuno con le proprie precise caratteristiche.
Per quel che riguarda i buoni fruttiferi c’è da dire che l’opzione forse migliore risiede nella tipologia 3×4, con la possibilità di investire nel medio lungo periodo per una durata massima di 12 anni per l’appunto. Dopo i primi tre anni sarà già possibile considerare margini di guadagno. Il rendimento effettivo lordo di questo prodotto annualmente crescerà progressivamente fino a toccare lo 0,50% al dodicesimo anno. Per i 4×4, stesso discorso, ma 0,75% di rendimento dopo 16 anni. Per quel che riguarda invece i conti deposito bisogna considerare l’enorme vantaggio per somme inferiori ai 100mila euro. Questo perchè nel caso specifico non si sarà esposti alle fluttuazioni dei mercati. Rendimenti molto più elevati rispetto ai buoni fruttiferi conferiscono al prodotto un certo fascino. Attenzione però ai rischi concreti per questo tipo di investimento.
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Altro tipo di discorso, invece per i libretti al risparmio. I rendimenti, cosi come è noto sono molto bassi in questo caso. Storia che va a cambiare, per quel che riguarda il margine di rendimento se ci si affida, ad esempio all’opzione Supersmart, accessibile esclusivamente ai titolari di libretto smart con accantonamento di almeno 1000 euro. Nel caso specifico, il rendimento annuo lordo può arrivare anche allo 0,40% alla scadenza naturale dell’investimento. Non male in effetti.
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