Investimenti sicuri in diamanti, c’è una banca italiana che è stata costretta a risarcire i clienti: i motivi sono inquietanti

Chi acquista i diamanti lo fa generalmente per poterli rivendere al dettaglio, impreziosendo la pietra preziosa con il taglio o diversamente creando gioielli o monili.

In questo senso riuscire a rivendere i diamanti, potrebbe non rivelarsi particolarmente fruttuoso. Accade lo stesso ai diamanti da investimento proposti da Banco BPM.

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Stock.Adobe

Assenza di parametri oggettivi di valutazione e un ampio range di prezzo su cui contrattare, i diamanti hanno un valore relativo che dipende generalmente da mercati locali. I diamanti sono stati così al centro delle polemiche dai clienti di Banco BPM che sono stati indotti all’investimento da informazioni incomplete.

La difficoltà nel riuscire a rivenderli e trovare una quotazione che renda oggettivo il valore rende questo investimento difficile da gestire. Intermarket Diamond Business ha dovuto così dovuto risarcire delle somme investite, compresi di interessi legali e rivalutazione monetaria dal giorno dell’acquisto di ogni singolo diamante.

A darne notizia è Confconsumatori che ha seguito la vicenda risoltasi nel Tribunale di Cremona. La sentenza ha stabilito che la condotta tenuta da Banco BPM ha contribuito alla stipulazione dei contratti di vendita tra i risparmiatori e la ditta IDB.

Perchè i diamanti sono difficili da valutare e non hanno un mercato efficiente

La responsabilità di Banco BPM sarebbe quella di non avere segnalato ai clienti risparmiatori la difformità tra il prezzo di acquisto e il rendimento, impossibile da tenere agli attuali valori di mercato. Investire in diamanti non è come potrebbe sembrare un affare simile a quello di investire in oro. Se per questo esiste un mercato dei future con una quotazione standard e un prezzo comunemente accettato, il diamante risente di valutazioni legate a scarsità o unicità, sopratutto in caso di pezzi particolarmente rari. È così difficile stabilire se negli anni questi possano apprezzarsi in maniera utile per l’investitore.

La sentenza, riconosce così una responsabilità in capo a Banco BPM; questa non avrebbe tutelato con le dovute verifiche e approfondimenti i prezzi stabiliti da Intermarket Diamond Business. Questo ha provocato la conclusione di contratti a condizioni differenti da quelle che sarebbero state concluse da un cliente ben informato.

Il caso dei diamanti da investimento va avanti da anni. Gia nel 2017 l’Antitrust ha sanzionato imprese e banche per un totale di oltre 15 milioni di euro. Anche allora ci furono a danno dei risparmiatori informazioni ingannevoli e omissive, anche in relazione alle quotazioni e l’andamento del trend rappresentato in costante crescita.

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