Investire in BTP è ancora conveniente? Si, ma solo con la giusta combinazione di obbligazioni

Investire in BTP oggi è ancora conveniente? Si, ma solo se si combinano nel modo giusto le obbligazioni.

La composizione del portafoglio è fondamentale per mediare il rischio anche quando si tratta di Titoli di Stato.

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Con lo spread Btp-Bund in rialzo a 216 punti e un rendimento ben al di sopra del 3% si può pensare a un portafoglio con tre diversi titoli di stato italiani: Btp Futura, Btp 2032 tradizionale e Cct. A questi si possono affiancare i BTP indicizzati all’inflazione come il BTP Italia. Questi titoli possono generare un rendimento minimo crescente almeno per i prossimi sei mesi considerando tre dinamiche strutturali in corso. Il livello di inflazione USA, il calo della domanda cinese e i tagli delle forniture energetiche russe.

Il dato di luglio ha evidenziato un’inflazione nella prima economia mondiale al 8,5%, in leggero calo rispetto al precedente +9,1%. Il dato non ha ridotto i rischi di recessione derivanti dagli ulteriori interventi della Fed, dopo i tre rialzi consecutivi dello 0,75%.

Un rendimento massimo intorno al 3% in base alle condizioni di mercato; ecco le possibilità attuali

A dare sollievo all’economia soltanto il calo del petrolio che segnala però anche il calo della domanda cinese, che può bilanciare da un lato l’inflazione rallentando però la crescita economica. A fare sentire i suoi effetti sull’economia le tensioni sul fronte del gas, con il prezzo di quello europeo salito fino a 251 euro al MWh, sulla scia di Gazprom la quale ha avvertito che di qui all’inverno il prezzo potrebbe sfondare quota 300 euro.

In questo contesto precario, la posizione dell’Italia è ancora più in bilico considerando le incertezze per la formazione del nuovo governo. A prescindere dagli schieramenti e dalla velocità con cui verrà trovata la maggioranza il nuovo esecutivo dovrà fare i conti con un debito pubblico che a giugno ha superato i 2.766 miliardi di euro.

Settembre data chiave per il trading sulle obbligazioni sovrane

Proprio per il contesto precario i titoli di Stato possono dare le maggiori garanzie e allo stesso tempo buoni rendimenti prevedibili sul medio termine e costanti. Fino al 25 settembre prossimo sarà possibile approfittare della volatilità dei titoli sul debito italiano anche in un contesto di trading vendendo una parte del portafoglio.

Considerando che la BCE è pronta a incrementare i tassi proprio a settembre, si può pensare di creare portafoglio in cui siano presenti sia titoli di stato a cedola fissa con diversa scadenza come i BTP e altri titoli con un flusso cedolare non prestabilito come i CCT.

Pur assumendo un approccio molto selettivo con il rendimento cedolare si può arrivare a un rendimento massimo intorno al 3%. Per ottenere rendimenti più alti si può pensare a una vendita sul mercato secondario soprattutto per quei titoli a più lunga scadenza che oggi si sono ampiamente rivalutati. Nel frattempo alla scadenza l’investitore, dopo aver incassato tutte le cedole, otterrà il rimborso integrale del capitale nominale investito.

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