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Economia e Finanza

ISEE basso e prestiti: tutto quello che le banche guardano davvero e come puoi ottenere fino a 10.000 euro

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Cosa guardano davvero le banche quando decidi di richiedere un prestito? Un ISEE basso può rappresentare   necessariamente un ostacolo insormontabile? La risposta potrebbe sorprenderti e, forse, cambiare la tua percezione delle opportunità disponibili.

Ottenere un prestito è un processo che, per molti, appare complesso e ricco di interrogativi. Le domande più comuni riguardano i criteri di valutazione adottati dagli istituti di credito. Spesso, l’attenzione si concentra sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, un parametro utilizzato principalmente per accedere a bonus statali e prestazioni sociali.

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Tuttavia, quando si tratta di un finanziamento bancario, l’ISEE non è quasi mai l’elemento principale preso in considerazione. Questo aspetto può sorprendere chi associa erroneamente un basso ISEE a una difficoltà maggiore nell’ottenere un prestito. Ma cosa conta davvero agli occhi delle banche? Quali fattori incidono sulla concessione di un finanziamento, e come questi si relazionano alle reali possibilità del richiedente? Approfondiamo insieme i criteri fondamentali che determinano la concessione di un prestito, sfatando alcuni miti e chiarendo dubbi comuni.

I criteri fondamentali per la concessione di un prestito

Quando una banca o un istituto finanziario riceve una richiesta di prestito, il primo passo è valutare la capacità di rimborso del richiedente. Questo concetto si traduce in una serie di parametri concreti, che vanno ben oltre il semplice valore dell’ISEE. Tra questi, il reddito mensile netto occupa un ruolo centrale: una fonte di reddito stabile e adeguata rappresenta la garanzia principale per l’istituto di credito.

I criteri fondamentali per la concessione di un prestito-trading.it

Ad esempio, un lavoratore con uno stipendio netto di 900 euro al mese potrebbe ottenere un prestito tra i 10.000 e i 14.000 euro, a seconda delle garanzie offerte e della durata del finanziamento. Questo perché le banche adottano criteri che bilanciano il rapporto tra reddito e rate mensili, evitando di superare una soglia di sostenibilità economica per il richiedente.

Un altro elemento cruciale è il tipo di contratto di lavoro. Un contratto a tempo indeterminato offre maggiori sicurezze rispetto a un lavoro autonomo o a tempo determinato. Non si tratta di una discriminazione, ma di una valutazione basata sul rischio: una posizione lavorativa stabile implica una maggiore probabilità di continuità nei pagamenti. Tuttavia, i lavoratori autonomi o a tempo determinato possono comunque ottenere un finanziamento, spesso supportati da garanzie aggiuntive, come la presenza di un garante o beni immobili da mettere a disposizione.

Infine, un aspetto spesso sottovalutato è l’affidabilità creditizia. La storia finanziaria del richiedente è un biglietto da visita per la banca: chi ha dimostrato puntualità nei pagamenti precedenti ha maggiori possibilità di ottenere nuove linee di credito. Una buona reputazione finanziaria può addirittura compensare parzialmente un reddito meno elevato o un contratto lavorativo meno sicuro.

L’ISEE: ruolo marginale per il prestito, ma con effetti indiretti

Sebbene l’ISEE non sia uno dei parametri fondamentali per valutare la concessione di un prestito, il suo valore può essere indirettamente influenzato dal finanziamento stesso. Questo accade perché l’importo ricevuto a titolo di prestito può incidere sulla giacenza media del conto corrente, un elemento che rientra nel calcolo dell’ISEE. Ad esempio, un prestito elevato potrebbe far lievitare temporaneamente il valore del tuo indicatore economico, modificando le soglie di accesso a determinate agevolazioni sociali.

Questo legame indiretto, tuttavia, non deve scoraggiare chi ha un ISEE basso. È importante sottolineare che un indicatore inferiore a 15.000 euro non preclude automaticamente l’accesso a un finanziamento, soprattutto se si è in grado di dimostrare stabilità lavorativa, un reddito sufficiente e una buona affidabilità creditizia. In questo contesto, la banca si concentra sulle reali capacità economiche del richiedente, senza lasciarsi influenzare eccessivamente dall’ISEE.

Alla luce di questi aspetti, il percorso per ottenere un prestito non appare così insormontabile come spesso si immagina. Conoscere i criteri valutativi adottati dagli istituti di credito e il ruolo marginale dell’ISEE può aiutarti a prepararti al meglio per una richiesta di finanziamento. Hai mai valutato se la tua situazione economica attuale è sufficiente per ottenere il prestito che desideri? Forse, è il momento di analizzare più a fondo le tue possibilità e scoprire nuove opportunità di crescita finanziaria.

Gerardo Marciano

Laureato in Giurisprudenza con indirizzo economico, ha ricevuto un Premio Internazionale alla Carriera conferito dal Senato Accademico della Facoltà di Scienze Aziendali e Sociali di ISFOA. Collabora e scrive articoli su tematiche finanziarie per numerose riviste nazionali e internazionali. È autore e coautore di oltre 40 eBook dedicati alla storia dei mercati e all’analisi statistica delle loro serie storiche. Negli anni ha partecipato, in qualità di esperto di storia dei mercati e statistica, ai principali eventi nazionali nel settore del trading e degli investimenti. È stato ospite di canali televisivi come Class CNBC, Le Fonti TV, Finanza Now, Money TV, e le sue opinioni sono state riprese da testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Il Sole 24 Ore, Alliance News e MF Dow Jones. Ha inoltre partecipato a trasmissioni radiofoniche in Italia e all’estero. È stato Amministratore Delegato e proprietario di Proiezionidiborsa.it fino al novembre 2023, un sito che, secondo i dati di Alexa, per diversi mesi è stato tra i primi posti nella classifica dei siti italiani più letti.

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