John Elkann alla guida del patrimonio Agnelli: la scelta non è solo questione di eredità

Nato a New York nel 1976, John Elkann è forse il più noto manager nel panorama italiano. I prestigiosi marchi a cui si affianca il suo nome rendono delicate e importanti le sue scelte per l’immagine dei brand altamente rappresentativi dell’Italia.

John Elkann

John Elkann Sposato con Lavinia Borromeo è padre di tre figli. Appassionato di regate e di auto d’epoca si è laureato a Torino in ingegneria gestionale. Nel 1997 viene scelto da Gianni Agnelli, suo nonno, come suo successore alla guida del gruppo Fiat. A partire dal 2003 comincia a lavorare al rilancio di Fiat e l’anno successivo diventa il vicepresidente dell’azienda. John Elkann cerca di portare avanti il settore di attività e modello di business. Tuttavia si accorge ben presto che i tempi sono cambiati ed è necessario portare l’azienda a un il livello di sviluppo adeguato rispetto ai cambiamenti dell’economia globale.

La scelta non sembra essere stata una semplice questione di successione ereditaria. John Elkann ha mostrato più volte lungimiranza e coraggio nella gestione delle crisi, sapendo cogliere opportunità che hanno saputo risollevare le sorti dell’azienda di famiglia. Nel 2004 quando la Fiat perdeva 2 milioni di euro al giorno e aveva accumulato un debito di tre miliardi di dollari, Elkann propose a Marchionne di diventare Ceo di Fiat. Fu sempre l’affiatamento tra i due manager a dare vita al piano per ottenere da General Motors due miliardi di dollari ripagando così una parte importante dei debiti.

Come John Elkann e Marchionne riuscirono a ottenere due miliardi da General Motors

Il Lingotto è riuscito a ottenere nel 2005 uno degli accordi più vantaggiosi della storia dell’industria dell’auto moderna. Nel 2000 infatti la Fiat era entrata in trattative per la cessione totale delle sue attività alla General Motors. La mancata intesa causata dai ripensamenti dell’azienda USA, probabilmente a causa del peggioramento del giro d’affari della casa italiana, ha fatto ottenere un vantaggio temporaneo che è stato sfruttato nel 2009 per avviare la fusione con Chrysler. La casa torinese ha ottenuto infatti due miliardi di dollari di penale dovuti al mancato accordo, che hanno dato respiro alle finanze dell’azienda. Questo ha permesso di avviare accordi vantaggiosi per Fiat e Chrysler, creando una nuova casa automobilistica con una capitalizzazione di 25 miliardi.

Un buon dirigente è capace di valutare limiti ed esigenze di natura patrimoniale apportando all’azienda l’innovazione necessaria. In questo senso John Elkann ha saputo condurre le proprie scelte verso accordi commerciali e investimenti che saputo sviluppare e diversificare il suo patrimonio.

John Elkann non ha mai voluto apparire come la copia del nonno Gianni Agnelli. A partire dal 2011 diventa presidente di Fiat Spa, mentre a febbraio dello stesso anno assume la carica di amministratore delegato di Exor, una holding che partecipa al patrimonio e alla gestione di importanti realtà nel nostro paese. Dal momento in cui Elkann è diventato presidente della Exor, a marzo del 2009, le azioni del gruppo sono cresciute ogni anno di oltre il 27% fino al 2015 arrivando fino a oggi a decuplicare il suo valore. John Elkann ha saputo capire le dinamiche di mercato e avviare partecipazioni importanti a partire dalla all’operazione Chrysler alla fusione con i francesi di Psa, fino alla creazione di Stellantis.

Stellantis ha a oggi circa 300.000 dipendenti, produce 8,7 milioni di automobili l’anno, ed quarta casa automobilistica al mondo dopo Renault, Toyota e Volkswagen.

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John Elkann: il patrimonio gestito con Exor

Nel mese di luglio del 2018, dopo l’aggravarsi delle condizioni di salute di Sergio Marchionne, Elkann diventa il nuovo Presidente della Ferrari. Le capacità manageriali della nuova guida della casa automobilistica è riuscito con lucidità a gestire le responsabilità e senza discostarsi troppo dalla strada segnata da Marchionne, ha ottenuto nel 2018 un record di vendite con più di novemila auto vendute e 3,4 miliardi di euro di ricavi. Sempre nel primo trimestre del 2019 le azioni Ferrari sono aumentate del 63,3% rispetto allo stesso periodo nel 2018 registrando la migliore performance dell’ultimo decennio.

Da gennaio 2021 è Presidente del nuovo gruppo Stellantis. Elkann già nel 2013 è stato nominato dalla rivista Fortune come il quarto tra i manager con meno di quarant’anni più influenti di tutto il mondo. Ad oggi con Exor ha realizzato acquisizioni importanti in vari settori sia di società europee che degli Stati Uniti. L’obiettivo è quello di mantenere partecipazioni accrescendo il loro valore sul lungo periodo. Exor detiene

  • Stellantis, 14% del capitale societario.
  • FCA, con circa il 23%
  • Ferrari, 23%
  • Juventus FC, della quale ha circa il 64% delle quote.
  • The Economist Group, di cui ha circa il 43%
  • PartnerRe, società di assicurazioni posseduta al 100%.
  • CNH Industrial, una società che si occupa della costruzione di macchine agricole, veicoli industriali, autobus, e altri mezzi  posseduta per circa il 27%.
  • Gruppo Editoriale GEDI, di cui possiede il 55% delle quote.
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