JP Morgan ha rivisto le proprie valutazioni su tre grandi banche italiane. Le motivazioni riguardano la redditività, le politiche di distribuzione e la solidità patrimoniale. I nuovi target price offrono uno spaccato del sentiment di mercato e delle attese degli analisti. I dati su quotazioni, scarti e dividendi chiariscono i punti di forza e le criticità dei singoli istituti.
Negli ultimi giorni JP Morgan ha aggiornato le raccomandazioni su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit. Per Banco BPM la raccomandazione resta Neutral con target price a 12,00 €, Intesa Sanpaolo riceve un giudizio Overweight con obiettivo a 6,50 €, mentre UniCredit ottiene un Overweight con target a 80,00 €.

Secondo le analisi, la revisione riflette una maggiore fiducia nella capacità di generare utili, sostenere i margini e distribuire dividendi elevati. Negli ultimi mesi l’attenzione si è concentrata sugli aggiornamenti dei piani industriali, con obiettivi più ambiziosi di crescita dei ricavi e riduzione dei costi, sull’aumento dei ritorni agli azionisti tramite dividendi più consistenti e programmi di buyback, e sul potenziamento delle aree strategiche, in particolare wealth management, corporate banking e sostegno alle imprese nei mercati domestici ed esteri.
Target price, scarti rispetto alle quotazioni e motivazioni
Il prezzo obiettivo medio degli analisti per Banco BPM è 11,75 €, con massimo a 13,30 € e minimo a 10,40 €. Con una quotazione recente di circa 11,95 €, lo scarto rispetto al target medio è +1,7%, rispetto al massimo +11,3% e rispetto al minimo –13%. Per Intesa Sanpaolo il target medio si attesta a 6,30 €, con un massimo a 6,80 € e minimo a 5,60 €. Con il prezzo attuale vicino a 6,20 €, lo scarto rispetto al target medio è –1,6%, verso il massimo +9,6% e rispetto al minimo –9,6%. Per UniCredit il target medio si colloca a 75 €, con massimo a 85 € e minimo a 65 €. Con una quotazione di circa 70 €, lo scarto è –6,7% rispetto al medio, +21,4% verso il massimo e +7,7% rispetto al minimo.

Le motivazioni dietro la revisione di JP Morgan risiedono nell’aumento dei ricavi da interessi, nella stabilità patrimoniale e nelle prospettive di crescita della redditività, con un focus particolare sulla capacità di remunerare gli azionisti attraverso dividendi e buyback.
Dividendi attesi e rendimenti storici
Per Banco BPM il rendimento da dividendo atteso è intorno al 10%, con un dividendo annuo di circa 1,20 € per azione. La media quinquennale del dividend yield è circa 6%, con distribuzioni regolari negli ultimi esercizi. Intesa Sanpaolo ha un rendimento atteso intorno al 6,3%, con una media quinquennale superiore al 7%. La banca ha distribuito dividendi in maniera continuativa, con una crescita significativa negli ultimi anni. UniCredit presenta un rendimento da dividendo più contenuto, intorno al 3,6%, con una media degli ultimi cinque anni vicina al 5%. In passato la banca ha alternato esercizi con distribuzioni elevate a periodi di riduzione, ma la politica più recente prevede una forte crescita delle cedole insieme a programmi di buyback consistenti.
Questi dati confermano come la politica dei dividendi sia uno dei principali driver nelle valutazioni degli analisti e spieghino l’orientamento positivo di JP Morgan verso Intesa Sanpaolo e UniCredit, mentre su Banco BPM prevale un approccio più prudente legato alla volatilità dei multipli e agli obiettivi di piano industriale.