La cedola al 3,65% che sorprende i risparmiatori fino al 2035

Un titolo di Stato può sembrare solo una sigla, ma quando porta con sé una cedola così generosa diventa inevitabilmente un argomento che accende curiosità. Il rendimento netto sopra il 3% non è affatto scontato, soprattutto in tempi in cui i risparmi restano spesso fermi senza produrre interessi.
Il 3.65-BTP-01AG35 non è solo un codice tecnico: dietro ci sono numeri, regole fiscali e opportunità che meritano attenzione.

Il prezzo oltre 100 a prima vista può sembrare un difetto, ma nasconde un risvolto fiscale che può trasformarsi in vantaggio.

Un titolo come questo non è soltanto calcolo matematico: diventa parte di una strategia patrimoniale capace di unire stabilità e rendimento.

banconote da 100 euro
La cedola al 3,65% che sorprende i risparmiatori fino al 2035-trading.it

Il 3.65-BTP-01AG35 cattura l’interesse per la combinazione di una cedola alta e di un rendimento netto che resta sopra il 3% fino al 2035. L’aspetto che sorprende è il prezzo di acquisto superiore alla pari, fissato a 101,31: dettaglio che genera dubbi tra chi lo valuta. Eppure la normativa fiscale italiana consente di trasformare la minusvalenza finale in un credito utile a compensare futuri guadagni. In questo modo l’apparente difetto diventa uno strumento che riduce la pressione fiscale complessiva. La cedola invece rappresenta la vera protagonista: un flusso di liquidità costante che garantisce stabilità per oltre dieci anni.

Il risultato è un equilibrio tra certezza di rendimento e gestione intelligente delle imposte, con effetti pratici nella vita quotidiana.

Perché pagare più di 100 non significa fare un cattivo affare

Acquistare il 3.65-BTP-01AG35 a un prezzo sopra quota 100 può sembrare penalizzante. Alla scadenza infatti si riceveranno soltanto i 100 nominali, con una perdita apparente. Ma il fisco cambia la prospettiva: quella minusvalenza viene riconosciuta come credito compensabile con futuri guadagni da altri investimenti. Un meccanismo regolato dall’Agenzia delle Entrate che rende il prezzo oltre la pari un alleato inatteso.

banconote e monete
Perché pagare più di 100 non significa fare un cattivo affare-trading.it

È proprio la cedola elevata a spingere il mercato a quotare il titolo sopra 100: un segnale che non si tratta di un difetto, ma della conseguenza di una remunerazione particolarmente generosa. Nei casi pratici, questa caratteristica si rivela utile: un risparmiatore che ottiene guadagni da azioni o fondi può compensarli con la minusvalenza del BTP, riducendo le tasse complessive.

Il prezzo di 101,31 quindi riflette la qualità del titolo. La differenza di rimborso non è un costo perso, ma uno strumento fiscale per gestire in modo più efficiente il portafoglio. L’acquisto sopra la pari diventa così parte integrante della strategia, trasformando un dubbio iniziale in un’opportunità concreta.

Il valore di una cedola al 3,65% e la certezza di un rendimento netto sopra il 3%

Il cuore del BTP 3.65-01AG35 resta la cedola annua del 3,65%. In un contesto di mercato caratterizzato da rendimenti bassi, questo flusso costante fino al 2035 rappresenta una rarità. Le cedole diventano un’entrata stabile, quasi una piccola rendita programmata che accompagna chi investe lungo tutto l’arco temporale.

Il rendimento effettivo netto, calcolato al 3,06%, conferma che anche al netto della tassazione il ritorno resta superiore alla soglia psicologica del 3% (i tassi BCE sono introno al 2%). Un dato che rende il titolo competitivo rispetto a conti deposito e obbligazioni di pari durata, offrendo un compromesso equilibrato tra rischio e stabilità.

Naturalmente la duration modificata di oltre otto porta con sé una certa sensibilità ai movimenti dei tassi, ma mantenere il titolo fino a scadenza garantisce il rimborso dei 100 nominali oltre alle cedole percepite. In questo senso, il BTP rappresenta una certezza che non tutti gli strumenti finanziari possono offrire.

Molti risparmiatori lo scelgono per equilibrare portafogli diversificati, affiancandolo a strumenti più rischiosi. La cedola diventa un sostegno costante, mentre la compensazione fiscale aggiunge un vantaggio meno visibile ma altrettanto concreto.

Gestione cookie