L’assegno di accompagno INPS di 542 euro al mese: è concesso in base al reddito? Ecco come ottenerlo subito

L’indennità di accompagnamento è una delle misure più importanti riservata alle persone afflitte da gravi disabilità, ma ci sono dei paletti.

Un beneficio riservato a chi è impossibilitato a deambulare e a svolgere le attività necessarie senza l’aiuto di un’altra persona. Un sostegno importante per regalare una vita dignitosa a chi ha gravi problemi di salute. Ma possono richiederlo tutti oppure ci sono limiti di reddito?

uomo allettato con mano sulla spalla di altro uomo
L’assegno di accompagno INPS di 542 euro al mese: è concesso in base al reddito? Ecco come ottenerlo subito – trading.it

Per potere beneficiare dell’assegno di accompagnamento occorre avere i requisiti di legge richiesti. La volontà di questo sistema di assistenza, è quella di aiutare le persone malate che versano in condizioni di vita molto disagiate. Quello che ci chiediamo oggi è se ci sono limiti di reddito per potere ottenere il sostegno.

L’indennità di accompagnamento è erogata dall’INPS ed è rivolta a chi è stato riconosciuto invalido al 100% e e non è in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore, oppure di svolgere autonomamente gli atti quotidiani della vita. L’importo nel 2025 è salito a circa 542,02 euro mensili. La domanda va fatta all’INPS, fornendo i documenti necessari e dimostrando la condizione di invalidità al 100% e la necessità di assistenza. Vediamo ora se ci sono limiti di reddito.

Assegno di accompagnamento: spetta a tutti o richiede limiti di reddito?

Come anticipato l’importo spettante per l’indennità di accompagnamento nell’anno 2025 è di 542,02 euro al mese. La somma è corrisposta per 12 mesi l’anno, senza sospensioni o riduzioni, fatta eccezione per alcune specifiche situazioni.

penna che scrive su documento
Assegno di accompagnamento: spetta a tutti o richiede limiti di reddito? – trading.it

Ci sono buone notizie perché, a differenza di altre prestazioni sociali che prevedono limiti di età e di reddito,  l’indennità di accompagnamento non tiene conto di questi limiti. La possibilità di riceverla è quindi garantita indipendentemente dalla fascia d’età o dalla situazione patrimoniale. La somma assegnata, inoltre, non prevede alcuna trattenuta fiscale e non è soggetta a imposizione IRPEF. Esistono però delle incompatibilità.

L’erogazione non è prevista in caso di ricovero in strutture sanitarie a carico del Servizio Sanitario Nazionale per periodi superiori ai 29 giorni consecutivi poiché in questi casi non si necessità dell’aiuto in casa di un’altra persona. Esiste invece la piena compatibilità con il lavoro. Chi svolge un impiego retribuito può ottenere comunque l’indennità, purché ovviamente sussistano le condizioni previste dalla normativa e di cui abbiamo parlato sopra. L’accompagnamento è anche cumulabile con altri benefici di tipo previdenziale o assistenziale. Per poter accedere all’indennità di accompagnamento, è necessaria la residenza stabile sul territorio italiano e il riconoscimento dell’invalidità totale tramite il proprio medico curante. Il certificato rilasciato dal proprio medico ha una validità di 90 giorno entro i quali il richiedente dovrà fare un ulteriore e fondamentale domanda all’INPS, magari con l’aiuto di un Caf.

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