Dal 2026 cambiano le regole per la Legge 104, con novità importanti sui permessi retribuiti e sul congedo straordinario. Il pacchetto di misure mira a rafforzare i diritti dei lavoratori che assistono familiari con disabilità, rendendo più flessibile la gestione del tempo e più chiari i criteri di accesso.
La Legge 104 rappresenta uno dei punti cardine del sistema di welfare italiano. Nata per garantire sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie, prevede strumenti come i permessi retribuiti, il congedo straordinario e il diritto alla scelta della sede di lavoro più vicina. Con l’avvicinarsi del 2026, il legislatore ha introdotto aggiornamenti che cercano di rispondere meglio alle esigenze reali dei caregiver, semplificando alcune procedure e uniformando i criteri di accesso.

Negli ultimi anni, le richieste legate alla 104 sono aumentate in modo significativo. Ciò ha portato a un confronto tra Governo, INPS e parti sociali per trovare un equilibrio tra esigenze di assistenza, tutela del lavoro e sostenibilità economica del sistema. Il risultato è una riforma che punta a garantire maggiore equità, flessibilità e trasparenza.
Permessi retribuiti: cosa cambia dal 2026
Attualmente la normativa prevede fino a tre giorni al mese di permessi retribuiti per chi assiste familiari con disabilità grave. Dal 2026 la disciplina sarà più flessibile: i giorni restano tre, ma sarà possibile frazionarli in ore per adattarli meglio alle necessità quotidiane. Inoltre, viene ampliata la platea dei beneficiari: non solo i genitori o i coniugi, ma anche i conviventi di fatto e alcuni parenti entro il terzo grado potranno usufruirne.

Secondo fonti ufficiali, come l’INPS, sarà introdotta una piattaforma digitale che consentirà di presentare e monitorare in tempo reale le richieste. Questa novità riduce la burocrazia e favorisce una gestione più trasparente. Un altro aspetto rilevante riguarda il cumulo: i permessi 104 non saranno più sovrapponibili con altri congedi nello stesso periodo, per evitare abusi e sovrapposizioni che in passato hanno creato difficoltà organizzative nei luoghi di lavoro.
Congedo straordinario e nuove tutele per i caregiver
Il congedo straordinario, che oggi consente fino a due anni di astensione dal lavoro retribuita per assistere un familiare con disabilità grave, mantiene la sua struttura ma viene reso più flessibile nella fruizione. Dal 2026 sarà possibile utilizzarlo anche a blocchi più brevi, ad esempio di poche settimane, per rispondere a esigenze specifiche di assistenza.
Un altro cambiamento importante riguarda la convivenza. Finora, per accedere al congedo straordinario era necessario convivere con la persona assistita. Dal 2026 il requisito sarà interpretato in senso più ampio: basterà la residenza nello stesso comune o la possibilità di dimostrare un’assistenza continuativa anche senza convivenza stabile. Questa misura tiene conto dei cambiamenti sociali e delle nuove forme familiari.
Secondo il Ministero del Lavoro, la riforma mira a tutelare meglio i caregiver, riconoscendo il valore sociale ed economico dell’assistenza familiare. In un Paese in cui, secondo Istat, oltre il 70% dell’assistenza alle persone con disabilità è svolta da familiari, queste modifiche rafforzano il legame tra lavoro e sostegno sociale.
In prospettiva, il 2026 segna quindi un passaggio cruciale: la Legge 104 non viene stravolta, ma aggiornata per garantire strumenti più vicini alla realtà quotidiana di chi vive la sfida di conciliare occupazione e assistenza.