Legge 104: sono compatibili le agevolazioni economiche INPS e INAIL per i figli? La risposta è incredibile

I figli disabili con legge 104 hanno diritto a prestazioni economiche sia da parte dell’INPS sia dall’INAIL, ma sono compatibili tra loro? 

Il Governo ha istituito l’assegno unico e universale che sarà erogato da marzo 2022 e prevede delle maggiorazioni per i figli disabili a prescindere dall’età. Anche l’INAIL per i figli disabili prevede una quota integrativa maggiorata. Ci si chiede se le due prestazioni siano compatibili tra loro.

Legge 104 e figli: compatibilità tra varie agevolazioni INPS e INAIL
Legge 104 e figli: compatibilità tra varie agevolazioni INPS e INAIL

L’INAIL riconosce le quote integrative nel caso l’infortunato è coniugato e nel nucleo familiare sono presenti figli. In questo caso la rendita è aumentata per il coniuge unito civilmente e per ciascun figlio a prescindere dalla data di matrimonio o di nascita. Per gli infortuni e le malattie professionali denunciati successivamente all’entrata in vigore del D.M. del 12 luglio 2020, le quote integrative per i figli cessano al raggiungimento del diciottesimo anno.

Tuttavia, sono corrisposte fino al ventunesimo anno di età, se i figli seguono un percorso professionale o di formazione, ma non oltre il ventiseiesimo anno di età se frequentano un corso di studi universitario. Le quote integrative sono calcolate secondo parametri diversi, anche per la rendita ai superstiti  e l’assegno speciale mensile e continuativo ai superstiti.

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Legge 104 e figli disabili: quote INAIL

Le quote riconosciute ai figli sono parte integrante della rendita riconosciuta all’infortunato. Per i figli disabili, la circolare INAIL n. 63 del 27 ottobre 1995, chiarisce il concetto di inabilità per i figli. Infatti, precisa che, per il riconoscimento della quota o della rendita ai figli disabili è necessario la sussistenza della grave infermità o difetto mentale o fisico, che comporti un’impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa (legge 104 art. 3 comma 3).

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Questo comporta che ai fini della corretta istruttoria dell’istanza per il riconoscimento della quota, sono necessari i seguenti adempimenti:

1) visita medica presso la Commissione medico legale, da cui scaturisce una diagnosi che evidenzi lo stato di disabilità grave, tale da rendere impossibile qualsiasi attività lavorativa;

2) una verifica affidata ad un ispettore addetto alla vigilanza esterna, con il compito di verificare che l’interessato non svolga qualsiasi attività lavorativa proficua.

Le condizioni fisiche dovranno essere valutate con revisione periodica ogni due anni.

Compatibilità tra quote integrative INAIL e assegno unico e universale

In base alla circolare n. 2017 del 6 novembre 1986, le prestazione di assegni familiari e trattamenti di famiglia, sono compatibili con le quote integrative INAIL. Nello specifico, la circolare riporta che i trattamenti di famiglia: “hanno la natura di emolumenti integrativi in funzione diretta del carico familiare di chi percepisce la retribuzione o la pensione”. Inoltre, precisa che: “la maggiorazione della rendita da infortunio ha natura indennitaria. Infatti, l’art. 77 del T.U. n. 1124 del 1965, definisce tale maggiorazione quale parte integrante della rendita medesima”. Pertanto le due prestazioni sono compatibili tra loro.

Ricordiamo che l’assegno unico e universale è erogato da marzo 2022, e dal primo gennaio ed entro il 30 giugno non si perderà nulla, perché se presentata la domanda, nel periodo indicato, saranno conosciuti gli arretrati da marzo.

L’assegno unico e universale andrà a sostituire gli ANF in vigore fino al 28 febbraio 2022, il bonus bebè, le detrazioni per i figli a carico al di sotto i 21 anni. Il bonus asilo nido rimarrà in vigore. Per la sua universalità, l’assegno unico figli è erogato a tutti anche senza ISEE, in questo caso sarà riconosciuto un importo fisso, sia per i figli minori che maggiori fino a 21 anni,

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