Legge 104: quando il mal di testa è sintomo di tumore al cervello

Agevolazioni con legge 104 e sintomi del mal di testa da non sottovalutare che in alcuni casi possono corrispondere al tumore al cervello. 

Legge 104: il mal di testa può essere sintomo di tumore al cervello
Legge 104: il mal di testa può essere sintomo di tumore al cervello

I forti mal di testa non sempre causano danni, ma potrebbero essere sintomo di una condizione pericolosa per la vita. Con una diagnosi precoce, tuttavia, un medico può, con terapie specifiche, ridurre la probabilità di complicanze. Il mal di testa non è da sottovalutare e oltre ad essere considerato una patologia invalidante, alcuni sintomi possono essere un campanello di allarme per la presenza di un tumore al cervello.

Legge 104: quando il mal di testa è sintomo di tumore al cervello

Un tumore al cervello si verifica quando le cellule anormali crescono e si dividono nel cervello. Poiché il cranio non consente un’espansione cerebrale significativa, la presenza del tumore può causare una serie di sintomi, incluso il mal di testa.

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Oltre al mal di testa, il più comune i sintomi del tumore al cervello, secondo uno studio, possono prevedere:

  • convulsioni
  • uno stato mentale alterato
  • cambiamenti visivi
  • nausea
  • vomito
  • vertigini o cadute

I sintomi specifici possono variare in base alla posizione del tumore. Il trattamento dipende dalla posizione del tumore e dalla sua diffusione o meno. Le opzioni possono includere la rimozione chirurgica, radiazioni o chemioterapia per ridurre il tumore.

Riconoscimento dell’invalidità civile oncologica

Le malattie oncologiche danno diritto all’invalidità e a prestazioni economiche (indennità, pensioni e assegni). Permessi legge 104 si possono ottenere anche con queste 3 patologie impensabili

Il malato di tumore ha necessità di una cura e assistenza con particolari trattamenti medici salva vita. La patologia oncologica comporta esigenze particolari di tipo economico e sociale che sono tutelate dal nostro sistema previdenziale e assistenziale. Gli aiuti hanno l’obiettivo di tutelare la famiglia e il malato per continuare a vivere dignitosamente nonostante la patologia invalidante e le terapie salva vita.

Per ottenere qualsiasi prestazione è necessario il riconoscimento dell’invalidità civile che secondo la gravità stabilisce una percentuale che implica la capacità di lavorare. I malati oncologici rari, a prescindere del requisito contributivo, possono ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile con una percentuale variabile in base alla gravità della prognosi e malattia:

  • prognosi favorevole con modesta compromissione funzionale = 11%;
  • con grave compromissione funzionale = 70%;
  • prognosi sfavorevole nonostante l’asportazione del tumore = 100%.

Assegno di invalidità e pensione di inabilità

L’assegno di invalidità o la pensione di inabilità, spettano dal mese successivo alla presentazione della domanda all’INPS. In effetti, l’assegno di invalidità è corrisposto con un’invalidità dal 74% al 99%. L’assegno è erogato per tredici mensilità con un reddito annuo di 4.931,29 nel 2021. Inoltre, spetta l’esenzione ticket per farmaci e prestazioni legate alla patologica. Di solito il codice di esenzione è “C03” alternativo al codice generico “048”.

Con una percentuale del 100% è riconosciuta ai malati che necessitano di un’assistenza continua un’indennità di accompagnamento compatibile con l’attività lavorativa. Tale indennità è corrisposta dall’INPS per dodici mensilità a prescindere dai redditi percepiti.

Infine, per i minori affetti da patologie tumorali rare, con difficoltà a svolgere compiti e funzioni legate alla loro età, è riconosciuta l’indennità di frequenza erogata per dodici mesi. Precisiamo che sia l’indennità di accompagnamento che l’indennità di frequenza non sono compatibili con qualsiasi forma di ricovero H24.

Fonte: Le guide “Dalla parte dei rari”

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