Se il lavoratore dipendente muore ci sono a carico del datore di lavoro numerosi adempimenti, tra questi anche la liquidazione TFS – TFR.
Nel caso del decesso del dipendente, il datore di lavoro è obbligato ad erogare l’indennità sostitutiva di preavviso. Inoltre, dovrà corrispondere immediatamente agli eredi la retribuzione maturata che non è stata ancora corrisposta; l’indennità di preavviso e la liquidazione TFS – TFR.
In effetti, il TFR versato in un fondo di previdenza o in azienda, rientra tra i beni che compongono la massa ereditaria destinata agli eredi. Infatti, sarà suddiviso tra gli eredi in base ad una quota percentuale.
L’articolo del Codice Civile n. 2122, detta che nel caso di morte del lavoratore, le indennità previste dagli articoli 2118 e 2120 devono essere corrisposte al coniuge, ai figli se facenti parte dello stesso nucleo familiare. E, anche ai parenti entro il terzo grado di parentela o affini entro il secondo grado.
Da precisare che i redditi maturati dal lavoratore dipendenti sono soggetti a tassazione ordinaria per le retribuzioni correnti. A tassazione straordinaria per gli arretrati e l’indennità di preavviso.
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In caso di morte del lavoratore, il TFR sono corrisposti, se non è raggiunto un accordo tra le parti, considerando lo stato di bisogno degli aventi diritto. Calcolo del TFS, quanto spetta di buonuscita e tutte le voci considerate
La legge nel diritto alla successione legittima, prevede quattro categorie di persone:
a) parenti legittimi (figli, in mancanza genitori e fratelli);
b) figli o genitori naturali
c) coniuge superstite (anche se separato a condizione che non sia addebitata a lui la separazione);
d) in mancanza di eredi l’eredità è devoluta allo Stato.
Nel caso l’azienda non contatti gli eredi legittimi per corrispondere il TFR e le relative spettanze, gli eredi possono farne richiesta inviando una raccomandata con avviso di ricevimento al datore di lavoro.
Il datore di lavoro per erogare le spettanze e il TFS o TFR, chiede agli eredi la seguente documentazione:
a) atto di morte;
b) stato di famiglia che testimoni la composizione del nucleo familiare alla data del decesso;
b) atto notorio del coniuge o figli in cui risulti che non è presente un atto di separazione o divorzio;
c) sentenza di separazione (nel caso i coniugi erano separati);
d) atto notorio dei figli o affini (come sopra specificato);
e) tutti i dati anagrafici degli aventi diritto (codice fiscale e quota della percentuale spettanti di ciascuno);
f) in presenza di eredi minori di diciotto anni o di incapaci, è necessario che intervenga il giudice tutelare, che definisca la quota percentuale spettante.
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