Calcolo del TFS, quanto spetta di buonuscita e tutte le voci considerate

Come si calcolo il TFS e quali voci della retribuzione sono comprese per la buonuscita? Ecco una breve guida.

Calcolo TFS, quanto spetta di buonuscita
(Foto Adobe) Calcolo TFS, quanto spetta di buonuscita

Il calcolo del TFS è davvero un grattacapo e sono i tanti di dubbi su quali voci inserire e quali no. Per questo motivo abbiamo preparato una breve guida che comprende le varie voci retribuite che sono considerate per il calcolo della buonuscita che riguarda il personale del comparto Regioni e Autonomie Locali.

Calcolo del TFS, quanto spetta di buonuscita e tutte le voci considerate

Il calcolo del TFS (IPS per gli Enti Locali),  ha subito delle modifiche nel calcolo, infatti, per i dipendenti del settore locale, assunti a tempo indeterminato prima del 31 dicembre 2020, il calcolo è effettuato secondo la legge n. 152 del 1968. Quindi, un quindicesimo dell’80% della retribuzione in base all’anno precedente la cessazione del servizio. Inoltre, bisogna moltiplicare per gli anni utili considerando anche quelli riscattati. Poi, bisogna considerare che il computo è effettuato per anno intero, considerando la frazione superiore a sei mesi, quella inferiore a sei mesi non è considerata nel calcolo.

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Come calcolare la retribuzione base di riferimento?

La Legge 152 del 1968 prevede che la retribuzione contributiva utile ai fini del calcolo del trattamento di fine servizio, è costituita dal salario o stipendio comprensivo degli aumenti effettuati con periodicità. Inoltre, sono considerati nel calcolo anche la tredicesima mensilità e il valore gli assegni di integrazione allo stipendio (spettanti per legge).

Gli emolumenti aggiuntivi al di fuori dello stipendio o salario, secondo la normativa, devono avere un carattere di continuità e devono essere componenti fissi dello stipendio. Le norme sono diverse se si tratta di personale dirigente o non dirigente. TFR o TFS in anticipo per creare un’attività, quali possibilità

Base di calcolo IPS personale non dirigente

La normativa prevede che per il personale non dirigente la base si calcolo è determinata in base agli stipendi percepiti negli ultimi dodici mesi dalla cessazione del servizio. Le voci interessate sono:

a) stipendio per tredici mensilità;

b) I.I.S. (bisogna considerare solo fino al 31 dicembre 2002, poi dal primo gennaio 2003 è stata inserita nello stipendio)

c) R.I.A. considerando sempre tredici mensilità

d) indennità di staff e direzione;

e) differenza tra I.I.S. (personale categoria B e D) rispetto all’importo confluito nello stipendio per tredici mensilità;

f) indennità di vigilanza considerando dodici mensilità;

g) indennità corrisposta al personale scolastico (docente ed educativo), per dodici mensilità;

h) somma di 64,56 euro lorde, corrisposta come indennità prevista nel CCNL del 16 luglio 1996, corrisposta per dodici mensilità.

Base di calcolo IPS personale dirigente

La base di calcolo dell’IPS (Indennità Premio Servizio) o buonuscita, del comparto Regioni o Autonomie Locali, si determina considerando le seguenti voci percepite nell’ultimo anno prima della cessazione del servizio:

a) stipendio tabellare;

b) valore di retribuzione di posizione percepito per tredici mensilità;

c) trattamento economico non riassorbibile e pensionabile di 4.058,32 euro, per tredici mensilità (se spettante);

d) retribuzione individuale di anzianità per tredici mensilità (se spettante);

e) valore di retribuzione di posizione considerando tredici mensilità.

La Sentenza che sancisce le voci di riferimento

Come ha chiarito, in modo definitivo, la sentenza n. 18999 dell’anno 2021, nella base di calcolo le competenze maggiori, spettanti per lo svolgimento delle mansioni superiori, non sono considerate componenti fissi della retribuzione mensile. Quindi, non devono essere inclusi nel calcolo. Inoltre, non rientrato le voci accessorie, le retribuzioni di risultato e i premi di produttività.

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