Ci sono dei metodi che possono consentire al debitore di evitare il pignoramento dei propri soldi: scopriamo insieme quali sono e quando possono essere applicati.
I contribuenti che hanno contratto numerosi debiti non pagati o che non abbiano versato le proprie imposte potrebbero subire un pignoramento dei propri beni o risparmi. Alcuni enti creditizi e la stessa Agenzia delle Entrate, infatti, potrebbero avere facile accesso ai conti bancari o ai libretti postali intestati al debitore.
Tuttavia, non tutto è perduto: ci sono infatti, alcuni metodi assolutamente legali che permettono di evitare il pignoramento dei propri soldi sul conto corrente. Ecco di cosa si tratta e come mettere al sicuro i propri risparmi senza incorrere in pratiche illecite.
Agenzia delle Entrate, quali sono i limiti per il pignoramento? Il caso di un pensionato Inps
L’esproprio coatto dei propri beni depositati sul conto corrente, in caso di debiti, può essere facilmente evitato. Uno dei metodi più efficaci per contrastare questa pratica consiste nel lasciare il proprio conto quasi vuoto. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso numerosi e costanti prelievi o trasferimenti di denaro.
Ovviamente, per quanto riguarda i trasferimenti di denaro, essi devono essere effettuati verso un conto corrente intestato ad un altro individuo e presso un altro istituto bancario. Tale metodo non è l’unico e ve ne sono altri legali che è possibile mettere in pratica per non perdere i propri soldi: scopriamoli nel dettaglio.Â
Un altro metodo che permetterebbe al Fisco di non pignorare il vostro denaro consiste nella chiusura del conto corrente. In questo caso, qualora tale conto servisse per la ricezione del salario o il pagamento delle utenze sarĂ possibile dirottare i versamenti su una carta con Iban.Â
Stipendio, quando può essere pignorato: tutte le varianti di un incubo
Un ultimo metodo con il quale è possibile tutelare le somme di denaro risparmiate consiste nel lasciare aperto il conto corrente ma riservare su di esso solo l’accredito dello stipendio oppure dell’assegno previdenziale. In questo modo, i creditori potranno espropriare solo una minima parte della retribuzione: ciò perché al debitore è garantito il diritto al sostentamento.
In questo particolare caso, infatti, l’Ente con cui si è contratto il debito potrĂ avere accesso solo alla quinta parte dello stipendio o dell’assegno previdenziale.Â
Hai mai guardato un titolo di Borsa e avuto la sensazione che stia solo aspettando…
Quando un colosso della sanitĂ come UnitedHealth Group inizia a perdere terreno, non è solo…
La sentenza del Tribunale di Ancona, la n.864/2025, conferma la nuova gestione: lasci casa con…
Cosa succede quando una casa ristrutturata con il Superbonus viene regalata e poi rivenduta? C'è…
Ti sei mai chiesto perchĂ© Uber sta attirando così tanta attenzione in Borsa? C'è qualcosa,…
Per gli iscritti all'INPGI il pagamento dei contributi pensione diventa vantaggioso, ecco come. I liberi…