Febbraio: la migliore tra le grandi case dell’industria automobilistica in cui investire

Nell’industria automobilistica il mercato delle auto elettriche ha un potenziale oggi è molto lontano dall’essere raggiunto. I tori su Tesla continuano ad accumularsi, ma esistono motivi oggettivi per investire sull’azienda?

Solo il 3% circa delle vendite mondiali di auto riguarda veicoli elettrici. Questo perché le auto elettriche risultano oggi ancora troppo costose rispetto a quelle alimentate a benzina.

industria automobilistica

Tesla è stata pioniere nel settore e ha inciso profondamente sulla pianificazione dei nuovi modelli delle case tradizionali. I motori a combustione potranno essere affiancati da quelli elettrici fino a sostituirli in modo definitivo. Uno degli aspetti decisivi sarà il costo e le performance delle batterie elettriche che ogni produttore tenta di perfezionare, influendo in modo diretto sulla qualità e la competitività dell’auto.

L’aspettativa non troppo infondata è che l’azienda possa rivoluzionare e aprirsi a settori correlati. Non solo l’industria automobilistica quindi, ma le energie rinnovabili, il software, i trasporti, le assicurazioni e altro ancora.

Quali sono le differenze tra le grandi case dell’industria automobilistica?

Quando si pensa a una sfida imprenditoriale e a un settore con ampie barriere d’ingresso, potrebbe non esserci stata impresa più difficile di fondare una nuova casa automobilistica completamente elettrica.  Ford, General Motors, Toyota e Honda hanno dominato il mercato automobilistico statunitense incontrastate almeno fino al 2012. Il primo modello di auto di Tesla è stata l’auto sportiva Roadster che ha debuttato nel 2009, ed è stata seguita dalla Model S nel 2012. Nel corso degli anni, le case automobilistiche si sono dovute confrontare con le quote di mercato, la fama e l’economia di scala accessibili a grandi nomi.

Tesla contro ogni previsione ha fatto ciò che molti pensavano fosse impossibile. Nel 2021 l’azienda ha avuto un profitto netto di 5,64 miliardi di dollari partendo da un rosso di 396,2 milioni nel 2012. Mentre le azioni Tesla hanno subito importanti ribassi negli ultimi mesi, il titolo può essere messo a confronto con i fondamentali delle aziende più importanti nel settore.

La differenza più marcata tra Tesla e le aziende tradizionali come Volkswagen e Ford è che la prima è percepita da molti investitori più come un’azienda tecnologica. Tuttavia a parte le interpretazioni i numeri non lasciano alcun dubbio sul fatto che siano le vendite di auto a essere la prima fonte di reddito. Nel 2021 Tesla ha generato 53,82 miliardi di dollari di entrate di cui 44,12 miliardi dalle vendite di auto.

TSLA ha un margine di profitto lordo del 25,28%, molto inferiore alle metriche di aziende come Alphabet, Meta Platforms e Salesforce etc.

  • Alphabet (GOOGL) 56.9%
  • Meta Platforms (FB) 80.8%
  • Salesforce (CRM) 74%
  • Microsoft (MSFT) 68.8%
  • Zoom Video (ZM) 72.8%
  • Oracle (ORCL) 80%

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Tesla è oggi sopravvalutata? Ecco il potenziale dal punto di vista dell’analisi fondamentale

Tesla è oggi sopravvalutata dal punto di vista del potenziale di innovazione e quindi dei ritorni possibili sugli utili. Le auto non hanno lo stesso margine di guadagno che può avere un software, almeno fino a che Tesla non diversificherà in un nuovo comparto. Se confrontiamo i fondamentali di Tesla con Volkswagen e Ford capiamo quanto possa essere alto oggi il prezzo delle sue azioni.

TSLA

  • Capitalizzazione 888.82 miliardi
  • Fatturato 53.82 miliardi
  • Profitti netti 5.52 miliardi
  • Flusso di cassa disponibile 3.48 miliardi

VWAGY

  • Capitalizzazione 113.4 miliardi
  • Fatturato 294.18 miliardi
  • Profitti netti 21.27 miliardi
  • Flusso di cassa disponibile 28.68 miliardi

F

  • Capitalizzazione 70.27 miliardi
  • Fatturato 136.34 miliardi
  • Profitti netti 17.91 miliardi
  • Flusso di cassa disponibile 9.56 miliardi

Dal punto di vista del valore del suo titolo Tesla è scambiato con un rapporto Price to Sale di 15,75x rispetto a 0,21x di Volkswagen di 1,86x di Ford. Questo indica sicuramente una sopravvalutazione del prezzo delle azioni in relazione ai suoi valori fondamentali.

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