Gli eredi di un contribuente deceduto possono inviare il 730 per dichiarare i redditi di quest’ultimo. Ecco le istruzioni dell’AdE.
Se il defunto, durante il periodo d’imposta 2025, ha percepito redditi da lavoro dipendente o pensione e redditi assimilati, redditi da capitale, redditi da fabbricati e terreni, redditi da lavoro autonomo che non richiedono la partita IVA e redditi assoggettabili a tassazione separata, è tenuto a presentare la Dichiarazione dei Redditi con Modello 730. L’obbligo, ovviamente, ricade sugli eredi del contribuente.

Nel dettaglio, gli eredi dei defunti nel 2024 o fino al 30 settembre 2025 possono presentare il Modello 730/2025, mentre se il decesso è successivo a tale data bisognerà provvedere con il Modello Redditi PF. Gli eredi possono adempiere accedendo alla propria Dichiarazione dei Redditi precompilata e chiedendo l’accesso per conto del deceduto. Ecco la procedura da seguire per evitare errori.
Modello 730 eredi: come richiederlo?
Per poter accedere alla Dichiarazione dei Redditi, gli eredi possono usufruire dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate oppure rivolgersi a un CAF/Patronato o a un professionista abilitato. Sulla base delle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, chi presenta la documentazione per conto di un contribuente deceduto deve compilare e sottoscrivere due Modelli 730, specificando su entrambi sia il codice fiscale del deceduto sia il proprio.

Non è, dunque, possibile inviare una Dichiarazione congiunta e i redditi degli eredi non vanno cumulati con quelli del contribuente per conto del quale si presenta il 730. Per quanto riguarda i versamenti delle imposte, le scadenze sono quelle ordinarie se l’evento morte è avvenuto entro il 28 febbraio 2025; per i decessi successivi, i termini sono prorogati di 6 mesi, con scadenza fissata al 30 dicembre 2025. Per i conguagli a credito, invece, valgono le regole applicabili ai contribuenti senza sostituto d’imposta e il rimborso viene pagato dall’Agenzia delle Entrate all’erede (su IBAN o con vaglia postale) entro il sesto mese dopo il termine per la trasmissione della Dichiarazione.
Tra le spese detraibili per conto del defunto, rientrano quelle funerarie, entro il limite massimo di 1.550 euro e nella misura del 19%, e quelle per i lavori di ristrutturazione edilizia. In quest’ultima ipotesi, la detrazione al 50% spettante de cuius si trasferisce per intero a un solo erede oppure a più eredi che detengono materialmente l’immobile, a prescindere che vi abbiano trasferito la residenza. Se, però, la casa era locata, nessuno ha diritto al beneficio fiscale, perché gli eredi non hanno la facoltà di disporre del bene immobile a proprio piacimento.