Modello 730 e proventi fotovoltaico: devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi?

I proventi del fotovoltaico devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi (modello 730 e Redditi PF)? Ecco una guida che ti aiuterà a non commettere errori.

Dopo l’installazione del fotovoltaico è comune chiedersi se bisogna indicare in dichiarazione dei redditi i proventi ricevuti. Le scelte ecosostenibili sono rilevanti a tal punto? Ecco quali redditi sono tassabili, dove inserirli, e qual è il funzionamento della liquidazione delle eccedenze.

sfondo modello dichiarazione dei redditi e penna in mano
Dichiarazione dei redditi: perché devi indicare le scelte ecosostenibili- Trading.it

La questione attiene ai titolari di impianti con produzione inferiore ai 20KW, se si ha a capo una Convenzione in Conto Energia e si è beneficiari di questo incentivo. Bisogna tenere presente che trattandosi di un sostegno e non di un ricavo o di un reddito, gli importi che si percepiscono, non vanno dichiarati. Ciò non genera alcun reddito tassabile, si tratta solo di un rimborso posto mediante GSE.

Ma se si è percepita la liquidazione delle eccedenze, queste costituiscono un reddito tassabile. Poiché trattasi di energia prodotta in eccesso, rispetto a quella che invece si è auto-consumata e poi scambiata con la rete, e considerata una vendita. Allora, tale liquidazione di eccedenze andrà scritta come “reddito diverso”.

Ma ci sono novità legate al Gestore dei Servizi Energetici, già dall’anno fiscale 2024. Il GSE deve comunicare obbligatoriamente all’ADE, i proventi che derivano dagli impianti fotovoltaici. Ciò risolve la mancanza della certificazione fiscale di questi redditi, che è stata spesso un grosso problema.

Ma se contrariamente non ci si avvale del modello Unico/730 precompilato per dichiarare la liquidazione delle eccedenze, bisogna allegare alla dichiarazione dei redditi un altro documento scaricabile nel sito del GSE. Si tratta della certificazione annessa.

Il ritiro dedicato è una vendita di energia da parte del titolare della convenzione nei confronti del GSE, ed è un reddito anche se non è un’attività commerciale “abituale”. Ma come si gestisce il RID e i proventi dall’Ecobonus? Ancora dove indicare i contributi tassabili?

Le scelte sostenibili in Dichiarazione dei redditi: schema pratico

Evidenziati gli elementi della questione, adesso si presentano in uno schema pratico, le risposte per compiere le mosse giuste in dichiarazione dei redditi.

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Le scelte sostenibili in Dichiarazione dei redditi: schema pratico- Trading.it

Innanzitutto, il RID va sempre dichiarato nel modello unico/730, anche i proventi da impianti realizzati con Ecobonus si dichiarano. Ciò perché l’accesso al bonus è subordinato all’obbligo di cedere al GSE tutta l’energia non auto-consumata.

I contributi tassabili devono essere indicati nel Quadro D per chi presente modello 730, in quello RL per chi compila il Modello Unico.

Inoltre, bisogna inoltrare al commercialista la certificazione delle eccedenze ricevute. Per scaricarle basta accedere all’area Clienti GSE, cliccare su “Servizi”, e poi visualizzare quelli che servono. Quindi, digitare distinguendo dal fatto di essere titolari di contratto con il GSE o di essere operatori a cui si risulta associati. Segue poi cliccare sul Servizio di Scambio sul posto, e fare l’accesso al portale. Ancora digitare “Comunicazioni”/”Ricerca” e fare il download dell’anno e del documento che serve.

In pratica, se si ricevono eccedenze in denaro oltre che “scambio sul posto”, vanno dichiarate. Non si dichiarano: il contributo in conto scambio, gli importi ricevuti da parte del Conto Energia, perché “incentivi” non redditi.

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