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Monete, le 10 Lire che fanno impazzire gli esperti: te le pagano a tre zeri!

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Monete che hanno fatto la storia dei paesi che le hanno prodotte. Veri e propri gioielli che nel tempo hanno acquisito immenso valore.

Lire monete (Adobe)

Ci sono monete che hanno segnato la storia del nostro paese. Monete che da questa storia hanno anche ricevuto paradossalmente tanto. Il paradosso in realtĂ  dovrebbe essere nella logica delle cose, parliamo di un doppio binario in ogni caso presente. Il contesto partorisce la moneta che si nutre di quello stesso contesto dopo numerosi decenni. Il discorso insomma fila. Parliamo di veri e proprio gioielli, pezzi unici in alcuni casi, che fanno la fortuna di improvvisati venditori che cedono a collezionisti incalliti pezzi pregiati di cui spesso nemmeno conoscono bene tratti, storie e situazioni intercorse negli anni.

Il novecento, un secolo di enormi conquiste, questo è chiaro, ma allo stesso tempo secolo caratterizzato da periodi di dittature, guerre e tragedie varie, ha regalato agli appassionati collezionisti veri e proprie chicche da conservare gelosamente per chissà quanti altri ancora. Parliamo di monete figlie dei momenti che ne hanno caratterizzato il periodo di conio. Monete che hanno “visto” la guerra, il ritorno alla democrazia, la Repubblica, il boom economico. Esemplari che insomma hanno percorso i momenti più salienti del nostro paese e che oggi ne sono forse una delle poche autentiche testimonianze concrete.

Monete, occhio a quelle di metĂ  novecento: i pezzi piĂą pregiati e di valore di quel tempo

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Tra le monete di maggior rilievo in quegli anni, e sicuramente tra le più prestigiose in assoluto dell’intero novecento troviamo le 10 lire definite “Impero”, siamo negli anni trenta. Su una delle due facciate il volto di re Vittorio Emanuele III, dall’altra parte invece lo stemma di casa Savoia ed altre tipiche decorazioni dell’epoca. Parliamo in questo caso di una moneta rimasta in circolazione per molti anni. Numerose le versioni succedutesi anno dopo anno. Ogni anno, una nuova tiratura ha destinato in maniera del tutto naturale questa moneta ad una cerchia sempre più ristretta di collezionisti del genere. Parliamo dunque di un vero e proprio gioiello prodotto anno dopo anno in sempre meno esemplari. I risultati, oggi sono più che evidenti.

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La versione del 1936 della moneta in questione può avere oggi, in base allo stato di conservazione un valore stimato al giorno d’oggi di circa 2000 euro. In merito alle successive versioni di questa particolare moneta, coniata fino al 1941 si può arrivare per alcune di esse, considerando sempre l’ottimo stato di conservazione a valutazione record. Un esempio? Circa 13mila euro, cifra davvero eccezionale. Altri esemplari da prendere sicuramente in considerazione anche se con valutazioni finali assolutamente diverse, possono senza dubbio essere considerate le monete da 10 lire definite Olivo e Spiga.

Nel primo caso parliamo di una versione coniata tra il 1946 ed il 1950, pieno dopoguerra pre ricostruzione e successivo boom economico. Parliamo di una moneta dal forte impatto allegorico per certi versi, riconducibile ad un periodo ben preciso della nostra recente storia. Per questo esemplare se si considerano le perfette condizioni di mantenimento si può arrivare ad una valutazione massima di 4500 euro per pezzo per la versione coniata nel 1947.

Discorso diverso per la 10 lire nella sua versione definita “Spiga”. Moneta coniata sempre in enormi quantità e di conseguenza dal bassissimo valore. Un dettaglio che chiaramente non ha mai contribuito a rendere la moneta particolarmente appetibile ai collezionisti, nonostante l’indiscusso fascino legato a storia e momento storico in cui, di fatto, è rimasta in circolazione. Il web. oggi, rappresenta senza dubbio il miglior canale di vendita qualora si dovesse entrare in possesso in pezzo simile da collezione.

La valutazione eventuale da affidare ad un esperto del settore e la vendita, magari da destinare a qualche piattaforma dedita alle aste on line o comunque a simili dinamiche. Il successo, alla fine, sarĂ  certo assicurato.

Paolo Marsico

Giornalista pubblicista dal 2012 con numerose collaborazioni alle spalle tra carta stampata e web. Appassionato di scrittura e tra le altre cose di cinema, calcio e teatro. Autore racconti brevi, poesie e testi per il teatro.

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