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Economia e Finanza

Mutui, non ci sono buone notizie: cosa sta cambiando e per chi

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Attenzione alta sul tema mutui rispetto all’attualità e all’economia: cosa potrebbe cambiare e chi potrebbe farne le spese, i dettagli

L’attualità e la situazione economica potrebbero avere un peso sulla questione mutui e ripercuotersi sulle banche, le quali potrebbero optare per limitare l’offerta: i dettagli al riguardo e cosa c’è da sapere.

C’è sempre e comprensibilmente grande attenzione sul tema mutuo, un argomento che sta a cuore a molti e di cui si è parlato molto di recente e negli ultimi tempi anche in relazione a quelli per gli under 36, una misura mediante cui il Governo a guida Mario Draghi ha voluto investire. Varie infatti sono state le proposte fatte dalla banche, ma come viene spiegato da Il Giornale, tale situazione potrebbe cambiare e modificarsi.

L’attualità infatti può avere un peso proprio sulla situazione. Si pensi all’aumento dei prezzi in conseguenza dello scoppio del conflitto in Ucraina; l’instabilità generale, secondo Il Giornale, il cambiamento del trend finirebbe per rendere meno propense le banche a concedere mutui.

Non manca la preoccupazione per l’inflazione, la quale potrebbe sfociare nella revisione dei tassi di interesse circa il costo del denaro dalla Bce, e allo stesso tempo fonte di preoccupazione è anche l’incertezza dei mercati. Tra i paletti, vi sono anche le regole della garanzia Consap.

Mutui e banche: cosa potrebbe cambiare e chi potrebbe farne le spese

Attenzione ed interesse alto dunque sul tema mutui, un argomento che come detto, comprensibilmente sta a cuore a molti anche in virtù dell’attuale situazione complessa dal punto di vista economico: qui un approfondimento circa mutuo e rata, la situazione e il tema ripercussioni.

Come si legge da Il Giornale, e come noto a molti, all’interno del decreto Sostegni Bis, il quale introduce agevolazioni prima casa per giovani con garanzia statale all’ottanta per cento, vi è specificato che le banche hanno l’obbligo di garantire un Teg agevolato. Si tratta tasso effettivo globale, il costo complessivo del finanziamento, e comprende tutte le spese ad esso legate, al già d imposte e tasse.

Inizialmente, per i primi tre mesi dell’anno, i limiti era allo 1,96%, ma rispetto al trimestre aprile – giugno, si è passato all’1,99%. Accanto si è affacciato l’aumento indici Irs, quotazioni dipendenti dai mercati dei tassi a lungo termine, con l’Eurirs a vent’anni arrivato a 1,2%, una percentuale maggiore di ben quattro volte al confronto dei dati inerenti lo scorso anno.

Il Giornale spiega che diventa più complicato per le banche rispettare il vincolo legato al Teg, e ciò potrebbe portare anche, si legge, alla riduzione della liquidità nel merito dell’offerta destinata agli under 36 e ciò perché nelle determinazione del tasso di interesse finale del mutuo, una banca aggiunge quota, definitiva “Spread”, che costituisce l’effettivo guadagno dell’istituto bancario.

Dunque, viene spiegato che a farne le spese potrebbero essere gli under 36 con ISEE sino a quaranta mila euro, per i quali è stata prevista ala garanzia Consap sul mutuo all’ottanta per cento della quota capitale, con limite finanziamento a 250mila€.

Rispetto alla offerta, potrebbe arrivare da parte delle banche la decisione di limitarla, il tutto in un periodo in cui il mercato immobiliare aveva trovato nuova linfa proprio in relazione alla richiesta dei giovani.

Il Giornale menziona MutuiSupermarket.it, e le rilevazioni di quest’ultimo, secondo cui nel 1° trimestre 2022 vi sarebbe stata una crescita del cinquantasette per cento in confronto al medesimo periodo ma dello scorso anno.

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