Mutuo, occhio alla rata che può costare caro: indici e dettagli

Mutuo e rata, si registrano ripercussioni dalla situazione economica attuale? I dettagli e i particolari a tal riguardo

Argomento che desta grande interesse, quello inerente il mutuo e la rata, il cui indice a 20 anni è passato dalla fine dell’anno scorso dallo 0,30% a più dell’1% a febbraio, per poi ricalare allo 0,86%: quali sono alcuni dettagli e particolari circa la tematica.

Mutuo, occhio alla rata che può costare caro: perché, indici e dettagli
(fonte foto: Adobe Stock)

L’attuale situazione economica complessa, sia dal punto di vista mondiale che italiano, in conseguenza del conflitto in Ucraina, è condizionata, con l’aumento dell’inflazione e costi e prezzi dell’energia elettrica, del gas e dei beni di prima necessità in crescita. Come viene spiegato da Il Giornale, ripercussioni degni di nota si sarebbero registrati anche sui mutui, e ad essere coinvolti sono i tassi di interesse, che sarebbero in crescita. La richiesta di un prestito, oggi, ai fini dell’acquisto di una casa, può costare caro.

Secondo quanto viene riportato, ad essere fonte di preoccupazione è in particolare l’Irs, il parametro di riferimento per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, oggetto di vari sbalzi negli ultimi mesi. L’indice a 20 anni, dalla fine dello scorso anno è passato dallo o,30% a più dell’1% a febbraio, salvo poi riascendere allo 0,86% in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina.

Tale andamento ha prodotto e produrrebbe disagi rispetto a chi fa richiesta di un mutuo. I rasi di interesse per mutui a tasso fisso, a marzo, potrebbero crescere di 20-40 punti, visto che sono conteggiati in relazione al costo del denaro di febbraio.

Mutuo e rata, le proposte degli istituti di credito e l’indice di riferimento di quelli a tasso fisso di marzo 2022

Argomento di rilevanza e che desta sempre grande attenzione, quello inerente al mutuo, come nel caso di chi si chiede se la banca può rifiutare la richiesta in seguito alla delibera positiva.

Nell’approfondimento de Il Giornale, ci si sofferma sugli istituti di credito e viene spiegato che non tutte le banche applicheranno i medesimi tassi di interesse. Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, si legge che sarebbe proposto un aumento dei tassi fissi sino ad un massimo di 45 punti, mentre Credem scenderebbe sino ad un massimo di 15.

Bpm ha ridotto lo spread di 5 punti, Webank invece di 15 per quanto riguarda i mutui a tasso fisso con finalità di acquisto. Un aumento di 10 punti sarebbe previsto rispetto a Deutsche Bank, maggiormente sostanzioso, dai venti ai quaranta punti in più, quello valutato da Bnl.

Nell’attuale mese, si legge su Il Giornale, l’Irs a 20 anni ha realizzato una decrescita dello 0,02% andando ad assestarsi sullo 0,86%. Rispetto al parametro impiegato per mutui a tasso varabile, Euribor, a marzo ha ottenuto un -0,52%, in crescita dello 0,01%.

Maggiormente richiesto per i mutui, l’importo compreso tra centomila e centocinquanta mila euro, che raggiunge la percentuale del trentacinque per cento dei clienti; per quanto concerne la fascia d’età più interessata in relazione all’ottenimento di un prestito per acquisto casa, si legge che è quella dai 26 ai 35 anni, con un reddito che va tra 1500 e 2000 euro al mese.

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