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Economia e Finanza

Mutuo, 3 punti da sapere per il passaggio dal tasso variabile al fisso

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Qualora si volesse passare da un mutuo a tasso variabile ad uno fisso, come si fa e quali sono le soluzioni da considerare? Tre punti da conoscere, dettagli in merito

Quando si parla di mutuo sono tanti gli aspetti che possono risultare degni di nota e rilevanti, come nel caso di chi per esempio ne avesse sottoscritto uno a tasso variabile e vorrebbe effettuare il passaggio ad uno a tasso fisso: ecco a seguire i dettagli in merito.

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Nel dettaglio, tale operazione è possibile, come viene spiegato nell’approfondimento di Risparmioggi.it e si legge che vi sono vaie opzioni e soluzioni circa tale passaggio. Una scelta che riguarderà, tra i diversi elementi, anche il soggetto in base a convenienza, esigenza o possibilità.

Come noto, quando si pala di mutuo a tasso fisso si fa riferimento ad una soluzione la quale consente il pagamento della medesima rata, o per meglio del medesimo importo della rata. Saranno in tanti ad interrogarsi sulla convenienza dell’una o dell’altra soluzione, al momento – si legge – quello a tasso variabile ad agosto sembrerebbe esser anno più conveniente.

Mediante una veloce simulazione su MutuiSupermarket, tale soluzioni potrebbe al risparmio di 100€ al mese di rata. Quando si parla di mutui, come noto, occorre usare il condizionale e specificare che si tratta di qualcosa che può valere oggi ma non necessariamente più avanti. Dal momento che le cose possono cambiare e voltarsi in modo diverso.

Mutuo, 3 aspetti da sapere sulla questione passaggio da tasso variabile e fisso: alcuni dettagli

Il tema inerente il mutuo risulta essere di grande attenzione vista la diminuzione del potere di acquisto che rende tutto più difficile: veloci i cambiamenti i quali si scontano su tassi di interesse a tasso fisso e variabile.

Tornado al tema in oggetto, tra gli aspetti che potrebbero interessare eventualmente, potrebbe esserci dunque l’ipotesi di cambiare e convertite il mutuo a tasso variabile in uno fisso. In tal senso, si legge su risparmioggi.it, occorre sapere che vi sono tre elementi legati a tale passaggio.

Nel dettaglio, si tratta della rinegoziazione, la surroga. E la sostituzione.

Nel primo caso, mediante la rinegoziazione l’eventuale soggetto non cambierebbe banca ma dovrebbe rivolgersi al proprio istituto di credito circa la valutazione della possibilità o meno della modifica delle condizioni vigenti. E dunque il num. di rate, gli importi. La data ed il tasso.

Nel secondo, quindi la surroga, il soggetto potrebbe cambiare la banca. Estinguerebbe quello in corso, a proposito del mutuo e, e passerebbe al nuovo. Potrebbe capitare di ritrovarsi in condizioni maggiormente favorevoli. Dal maggior vantaggio.

E poi vi è la sostituzione, la quale sarebbe anche – viene spiegato – quella dal maggior costo. In tal caso infatti si dovrebbe cancellare il vecchio mutuo e procedere a farne uno nuovo. Andando a sostenere i costi legati all’accensione di un mutuo. Polizza assicurativa e istruttoria. Così come perizia e notaio.

Questi, alcuni dettagli in generale in merito. Ad ogni modo è opportuno e bene approfondire tematiche ed elementi ed informarsi per saperne di più. Anche confrontandosi con soggetti competenti in materia ed esperti, al fine del chiarimento di eventuali dubbi.

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