Mutui alle stelle, bloccati dai timori della recessione e dall’instabilità dei mercati finanziari

La diminuzione del potere d’acquisto rende complesso lo scenario e più difficile sostenere il pagamento dei mutui. I rapidi mutamenti  si scontano sui tassi di interesse a tasso fisso e variabile.

L’attuale scenario, dopo la stretta monetaria della Bce è diventato più difficile per chi sta pensando all’acquisto di una casa piuttosto che alla ristrutturazione di un immobile.

Mutui, il punto sul tasso variabile: in molti lo stanno scegliendo, i motivi
fonte foto: Adobe Stock

I finanziamenti per i mutui si differenziano in particolare per durata, modalità di rimborso e tasso di interesse. Nella maggior parte dei casi, le caratteristiche variano in base all’istituto bancario, ma ci sono degli elementi di base che accomunano le politiche di finanziamento. Uno degli elementi in comune riguarda le finalità dell’apertura del mutuo; si può trattare di una prima casa su cui si applicano spesso detrazioni e altri vantaggi dal punto di vista fiscale. Un’altra finalità può essere la ristrutturazione di casa, o ancora la surroga.

C’è una particolare categoria di mutui in cui risulta più accentuato l’aumento relativo alle rate e quindi al costo del finanziamento. Sono i mutui a tasso variabile che hanno visto un incremento del tasso Euribor a 3 mesi di più del 200% in circa un mese e mezzo. L’Euribor a 1 mese ha seguito un trend analogo, passando da -0,50% a -0,05%.

Non solo tasso variabile, aumentano le rate del tasso fisso rispetto i livelli precedenti

Molto più tutelati i mutuatari che hanno scelto un mutuo a tasso fisso, la rata rimane costante per definizione fino a ché rimangono in essere le condizioni contrattuali pattuite. Questo ha consentito di evitare gli incrementi dell’Eurirs a 20 anni. Il valore riferimento per gli interessi di chi ha deciso di stipulare un mutuo a tasso fisso è passato negli ultimi 8 mesi dallo 0,6 all’1,75% di agosto.

I timori di una recessione e la maggiore instabilità sul piano internazionale di giugno avevano fatto raggiungere il record per questi mutui del 2,58%. Oggi nuovi timori per una futura recessione sono momentaneamente stemperati dai dati macro sulla crescita economica e il sostegno della BCE possibile tramite il TPI. Nuovi aumenti dei tassi di interesse in concomitanza con le incertezze delle nuove elezioni italiane possono rimettere in discussione la tenuta dell’eurozona.

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