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Finisce la Naspi ma c’è una sorpresa per tutti: inaspettata

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Dopo la Naspi, una volta finita, cosa si può chiedere e cosa fare nel 2022: i dettagli al riguardo e gli aspetti da considerare

Naspi finita, dopo cosa si può chiedere c cosa fare raggiunta la durata massima, quali sono i dettagli da approfondire? Come ben noto, quando si parla di Naspi ci si riferisce all’indennità di disoccupazione destinata a coloro che hanno involontariamente perso il proprio posto di lavoro.

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Rispetto alla Naspi, vi sono determinati requisiti e consiste in un importo variabile erogato a coloro che ne sono beneficiari per un lasso di tempo limitato, che in tal caso dipende dalla storia contributiva di ciascun soggetto e sino ad un massimo di 24 mesi.

Qualora il sussidio decada poiché il soggetto in questione ha raggiunto il limite di durata temporale massima circa la Naspi, ma nel frattempo non ha trovato lavoro, potrebbe ritrovarsi in una situazione difficile dal punto di vista economico.

Cosa fare e cosa chiedere dunque dopo la Naspi finita 2022? Una opzione, nel rispetto ovviamente dei requisiti e delle condizioni previste, potrebbe essere il Reddito di Cittadinanza.

Naspi finita 2022, cosa fare: si può chiedere il Reddito di Cittadinanza?

C’è grande attenzione circa i temi inerenti le misure e i trattamenti economici, a cominciare dalla domanda diffusa riguardo a quando arrivano a marzo i pagamenti INPS, Reddito di Cittadinanza, Naspi, pensioni e bonus. Comprensibilmente infatti, si tratta di argomenti dalla grande rilevanza, come nel caso dell’idea Reddito di base europeo e del perché se ne parla tanto,

Ecco dunque che chi potrebbe aver terminato la Naspi potrebbe chiedersi come procedere e cosa fare circa il RdC.

Come viene spiegato tuttolavoro24.it, il soggetto che abbia terminato l’indennità di disoccupazione e che intanto non abbia trovato ancora un lavoro, potrebbe fare domandare per richiedere il Reddito di Cittadinanza, una misura che viene destinata a coloro che hanno redditi e patrimoni bassi. L’ISEE infatti deve essere inferiore a 9.360 euro. Rispetto a RdC, inoltre, non tutti sanno cosa si può acquistare e cosa si può pagare.

Qualora una persona non lavori e non percepisca più il sussidio, di riflesso il reddito sarà più basso e dunque potrebbe rientrare nella fascia richiedente, sebbene vada però approfondita il tema ISEE corrente 2022 che può essere chiesto entro la fine di marzo.

Prima di fare richiesta del RdC, è opportuno ed importante che l’eventuale soggetto interessato in primo luogo si occupi di verificare di essere o meno in presso dei requisiti necessari e richiesti, relativamente alla misura. Nel caso in cui tali requisiti siano soddisfatti, il soggetto può presentare la domanda. È possibile approfondire questi ed altri aspetti andando sul sito redditodicittadinanza.gov.it

Considerato che tra i requisiti principali legati a RdC vi è il possesso di un ISEE con valore minore di euro 9.360, nel caso in cui, si legge su Tutttolavoro24, il valore fosse superiore, si legge che si potrebbe abbassarlo mediante l’Isee corrente. Si tratta di un indicatore aggiornato e flessibile che può fotografare i reali e costanti cambiamenti circa la situazione economica e patrimoniale.

Ciò poiché l’Isee corrente è basato sui redditi degli ultimi dodici mesi, o anche solo, viene spiegato ancora, degli ultimi 2 mesi qualora vi sia la perdita, la sospensione o la riduzione del lavoro, oppure interruzione di trattamenti previdenziali, indennitari, assistenziali.

Ad ogni modo è bene, opportuno ed importante che ciascuno approfondisca il tema in oggetto e i vari aspetti, dettagli, condizioni e requisiti legati alla tematica, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore.

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