Netflix un successo: 2,4 milioni di abbonati nel terzo trimestre

I mercati continuano a reagire positivamente, in particolare Wall Street, grazie a una serie di buone trimestrali che allentano i timori di una recessione imminente.

A contrastare il trend delle precedenti settimane oltre al prezzo del petrolio spicca il titolo Netflix.

Netflix cerca nuovi abbonati e taglia i costi, ma a farne le spese una serie TV molto amata

I future a Wall Street sono in rialzo, per il secondo giorno consecutivo. Le trimestrali sono state un successo per alcune società che hanno realizzato profitti maggiori delle aspettative. In particolare, spicca il titolo Netflix che avanza di oltre il 15%, dopo aver terminato la giornata di ieri in calo dell’1,7%.

L’abbonamento con pubblicità di Netflix costerà in Italia 5,49 euro al mese.

La quotazione è stata trainata dall’aumento di 2,4 milioni di abbonati nel terzo trimestre. Un incremento del 26% più del doppio di quelli previsti. Il colosso dello streaming è così riuscito a contrastare la tendenza ribassista generalizzata sul Nasdaq grazie ai suoi piani sviluppati negli ultimi mesi alla ricerca di una soluzione per la condivisione degli account.

La crescita degli abbonati su base netta è stata la prima di quest’anno. Nel primo semestre, infatti, Netflix aveva perso prima 200.000 e poi 970.000 abbonati. A partire dal 3 novembre la società lancerà in 12 paesi il suo servizio di abbonamento a basso costo con gli spot pubblicitari. In Italia, nello specifico, l’abbonamento con pubblicità costerà 5,49 euro al mese.

Secondo Netflix l’abbonamento a sconto con pubblicità può attirare 4,5 milioni di abbonati entro fine anno. la società si muove nella grande incertezza economica che dal prossimo anno metterà alla prova beni e servizi voluttuari. Nel frattempo, i valori patrimoniali segnano nuovi aumenti con un fatturato pari a 7,93 miliardi di dollari, decisamente superiore ai 7,85 miliardi attesi. Oltre questo la quotazione Netflix ha realizzato un profitto per azione su base adjusted di 3,10 dollari, superiore ai 2,22 previsti dal consensus degli analisti.

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