Scatta il penale se non paghi il condominio? Ecco come ci si deve comportare e cosa può fare l’amministratore.
Non adempiere ai propri doveri non è accettabile, e se non paghi il condominio scatta la penale giornaliera e le spese legali, soprattutto per chi non dichiara l’inadempienza. È stato il Tribunale di Salerno a condannare l’amministratore che non ha fornito l’elenco dei condomini morosi.

La sentenza n. 2110/2025 del Tribunale di Salerno torna sul tema che tocca nel vivo l’attività degli amministratori condominiali.
Vige il diritto del creditore insoddisfatto di conoscere l’identità dei condomini morosi, con tanto di obbligo dello stesso amministratore di cooperare, deve farlo. Infatti, il condominio è stato condannato alla consegna dei dati richiesti e al pagamento della penale per ogni giorno di ritardo, in persona dell’amministratore.
Analisi della vicenda di un credito non soddisfatto, oltre 4300 euro già oggetto di decreto ingiuntivo esecutivo, e una richiesta ignorata. Protagonista una società di pulizie che aveva cercato di recuperare forzatamente anche con pignoramento di terzi, ma la questione non si è conclusa positivamente.
La creditrice ha richiesto i dati dei condomini morosi all’amministratore, poiché previsto dall’art. 63 disp. att. c.c., ma non ha avuto risposta, di contro si è avviata una nuova azione giudiziaria. Per il Tribunale di Salerno, anche se si tratta di un obbligo a carico dell’amministratore, la legittimazione “passiva” ricade sul condominio in persona del suo amministratore pro tempore.
Avallato dall’articolo sopra citato, s’impone all’ente condominiale mediante il suo mandatario, la soddisfazione dell’obbligo di cooperazione con i creditori della gestione condominiale. Non comunicarlo è una violazione, e legittima sia la richiesta di dati che misure coercitive.
Il Tribunale ha accolto la domanda della società creditrice, ordinando al condominio la consegna di somme, codici fiscali, elenco dei condomini morosi, e tutti i loro dati anagrafici e di residenza, con tanto di millesimi di proprietà a tabelle applicate.
Ma non finisce qui, perché son trapelati altri aspetti.
Risoluzione, ecco cosa succede quando non paghi il condominio, si cade nel penale
Il Tribunale ha condannato il condominio al pagamento di 100 euro per ogni giorno di ritardo nell’eseguire l’ordine emesso. Questo dal quinto giorno successivo alla notifica della sentenza. E l’amministratore?

Ma arrivati a questo punto sorge spontaneo chiedersi, cosa deve fare l’amministratore? Non può assolutamente ignorare le richieste dei creditori del condominio, poiché fondate sui titoli esecutivi. Il diniego o il silenzio espongono a provvedimenti previsti per legge, come azioni giudiziarie coercitive, penali pecuniarie e condanne alle spese.
Quindi, per evitare sanzioni e responsabilità, bisogna mantenere una comunicazione attiva e tempestiva alle richieste dei creditori titolati, conservando e aggiornando in maniera corretta, la stessa anagrafe condominiale. Fornire i dati richiesti nei limiti imposti dalla normativa sulla privacy, ai sensi dell’art. 63 disp. att. c.c. in combinato con il Codice della Privacy, art. 52 DLGS. 196/2003.
Infine, la trasparenza non è “un optional” ma un obbligo giuridico e professionale dell’amministratore. Al contrario, oltre che lesione di fiducia, si rischia di far ricadere sull’intero condominio, costi pesanti, ma del tutto evitabili.