Nuove emissioni BTP: correlazione BCE e banche innescherà un trend rialzista sui Titoli di Stato

Tutti i dati dimostrano che le banche si sono rafforzate patrimonialmente negli ultimi anni. C’è una correlazione tra le prossime mosse della BCE e i Titoli di Stato.

A causa degli aumenti dei tassi i ricavi delle banche aumentano sull’immediato appesantendo i costi per i clienti. Ci sono i presupposti per un indebolimento della domanda sui Titoli di Stato.

obbligazioni BTP
Redazione Trading.it

L’Abi ha chiesto al governo nuove moratorie che possano entrare in vigore già all’inizio del prossimo anno; il fine è quello di agevolare la ristrutturazione dei crediti che potrebbero divenire piuttosto incerti con la prosecuzione dell’inverno.

Nel contesto attuale la BCE è pronta a cambiare rotta; tra il 2020 e il 2021 la banca centrale ha prestato 2.100 miliardi a tassi fino al -1% alle banche europee.

Credito facile che ha fatto guadagnare le banche semplicemente accettando liquidità e depositi. Oggi, con l’inflazione a doppia cifra tanta liquidità disponibile risulta persino controproducente.

Banche; tassi più favorevoli, ma anche costo del rischio potenzialmente più alto

La redditività delle banche nel 2023 sarà guidata dall’aiuto dei tassi più favorevoli, ma anche dal costo del rischio potenzialmente più elevato, che dipenderà dai tassi stessi e dalla forma e dalla durata della recessione attesa. Con il nuovo anno arriverà probabilmente il “quantitative tightening”. La riduzione del credito alle banche da parte della BCE erogato con l’acquisto di titoli.

Le attese per la restituzione dei crediti erano per una media di 450 miliardi, ma il dato finale delle disponibilità comunicate dalle banche è stato di 296 miliardi su 2.100 miliardi di liquidità presa in prestito sotto la pandemia.

Con il rimborso dei prestiti la BCE restituirà i titoli di Stato consegnati a titolo di collaterale di garanzia. La maggiore disponibilità di bond graverebbe sui prezzi affossandoli e incrementandone il rendimento.

Due nuovi BTP in asta il 24 novembre

Tra i prossimi titoli su cui puntare il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato una nuova asta per due BTP. Si tratta delle emissioni previste per giovedì 24 novembre 2022. In tale data sarà effettuata l’asta dell’undicesima tranche del BTP short term con Codice ISIN: IT0005499311. Il titolo emesso il 29 giugno 2022 ha cadenza prevista al 30 maggio 2024. Questo BTP a breve termine sarà emesso per un importo tra 1 e 1,25 miliardi di euro e paga una cedola annuale lorda 1,75%

Il secondo titolo in questione è invece il Btp novembre 2024. Si tratta della tredicesima tranche del BTP emesso il 15 settembre 2017. Il BTP novembre 2024 con codice ISIN: IT0005282527 è sarà emesso con un importo tra 1 e 1,25 miliardi di euro e paga una cedola annuale lorda 1,45%. Entrambi i titoli hanno un regolamento sottoscrizioni calendarizzato al 29 novembre 2022.

Le banche tornano a finanziarsi sul mercato senza l’ombrello della BCE; quali sono le più sicure oggi?

A partire dai primi mesi del 2023 la BCE cesserà di riacquistare i titoli di Stato e le obbligazioni private in scadenza, con una tabella di marcia ancora da decidere. Si ridurrà la domanda di bond sul mercato e questo esporrà governi e aziende alle condizioni pretese unicamente dagli investitori privati.

Per questi motivi con la fine dei Tltro, le operazioni mirate di finanziamento a lungo termine della BCE arriveranno nuove sfide per le banche italiane. Un peggioramento delle variabili macroeconomiche danneggerebbe le banche da più parti: prestiti, commissioni e costi del credito ma inciderebbe anche sull’erosione dei margini di manovre finanziari dello Stato a partire dai più alti costi di finanziamento.

Nel corso del 2023 le banche italiane dovranno trovare finanziamenti alternativi e questo le porterà a cercare esposizione sul mercato finanziario. Tutto ciò in una situazione di grande incertezza economica avrà un costo.

Quali sono le banche oggi più sicure? Stando all’analisi di Scope Rating: UniCredit, Mediobanca e Banca Popolare di Sondrio hanno riserve significative per i loro requisiti patrimoniali e per i propri obiettivi interni. Pertanto, possono continuare, e in effetti sembrano impegnati, a perseguire piani di distribuzione, dividendi o riacquisti di azioni.

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