Un rendimento oltre il 3% netto annuo? Non è un sogno, ma una concreta opportunità ancora oggi alla portata. In un momento in cui i tassi della BCE si aggirano attorno al 2%, c’è un BTP che fa decisamente meglio di tanti altri strumenti.
Ma fino a quando? E, soprattutto, quanto rende davvero un investimento di 30.000 euro su questo titolo? I numeri sorprendono, ma vanno letti con attenzione. Dietro ogni percentuale, c’è una strategia. E dietro ogni scelta, una prospettiva che guarda lontano.

Chi si è trovato anche solo una volta a guardare i rendimenti dei titoli di Stato sa bene quanto sia difficile oggi ottenere un guadagno netto che superi il 3% annuo. Le offerte sono tante, ma tra tassazione, ratei e prezzi di mercato, la realtà è più sfumata di quanto sembri. È proprio in questo contesto che emerge un’opzione concreta e sorprendentemente solida.
C’è un BTP che, nonostante tutto, riesce a mantenere il passo con cedole importanti e un rendimento effettivo interessante. Una di quelle combinazioni rare tra cedola elevata, scadenza ragionevole e prezzo d’acquisto ancora vicino alla pari. Anche un capitale medio, come 30.000 euro, può trasformarsi in una rendita sicura e prevedibile, con margini difficili da trovare altrove.
Non si tratta solo di numeri, ma di equilibrio tra rischio e visione a lungo termine. Un titolo che oggi passa forse sotto traccia, ma che potrebbe non restare disponibile a lungo alle attuali condizioni. Il suo rendimento batte non solo altri titoli di Stato, ma anche i buoni fruttiferi postali e molte soluzioni obbligazionarie a lunga scadenza.
Il BTP 3,60% ottobre 2035: rendimento reale e cedole consistenti
Il titolo in questione è il BTP Tf 3,60% ottobre 2035, che offre una cedola annua lorda del 3,60%. Considerando l’imposta agevolata sui titoli di Stato, pari al 12,5%, il rendimento netto effettivo a scadenza si attesta attorno al 3,06%, un dato che oggi spicca nel panorama degli investimenti sicuri.

Il prezzo di acquisto attuale è di circa 100,97. Questo significa che il titolo si compra leggermente sopra la pari, ma non tanto da compromettere la convenienza dell’operazione. Con un investimento di 30.000 euro, la cedola lorda annua è pari a circa 1.080 euro, che diventano poco più di 945 euro netti all’anno. In dieci anni, significa incassare oltre 9.400 euro in cedole, più il rimborso del capitale.
A confronto, altri titoli con cedole più elevate, come il BTP maggio 2033 con cedola al 4,40%, finiscono per offrire rendimenti effettivi più bassi, a causa di un prezzo di acquisto più elevato. È la differenza tra rendimento nominale e rendimento reale, spesso sottovalutata ma essenziale per fare scelte consapevoli.
Questo BTP rappresenta quindi un’opzione concreta per chi vuole mettere da parte un capitale e lasciarlo lavorare senza sorprese per un decennio. È importante però considerare che il rendimento pieno si ottiene solo mantenendo il titolo fino alla scadenza. Chi vende prima, infatti, si espone alle fluttuazioni del mercato e rischia di vanificare parte del guadagno.
Un’opportunità che potrebbe non durare a lungo
In un mercato dove i rendimenti netti si assottigliano ogni giorno, il BTP 3,60% 2035 emerge come una scelta razionale per chi ha orizzonti chiari e vuole certezze. Le sue caratteristiche lo rendono più appetibile di molti buoni fruttiferi postali, che raramente superano il 2,5% netto. E con i tassi BCE fermi attorno al 2%, non è detto che simili occasioni restino disponibili ancora a lungo.
Chi punta alla stabilità e apprezza la prevedibilità di cedole fisse semestrali trova in questo titolo un alleato prezioso. Inoltre, la duration modificata di 8,31 segnala una buona resistenza agli sbalzi dei tassi di interesse, offrendo ulteriore tranquillità agli investitori più prudenti.
Il mercato, però, non aspetta. Se il prezzo di questo BTP dovesse salire anche solo di qualche punto, il rendimento effettivo a scadenza calerebbe sensibilmente. Per questo, chi valuta un investimento di lungo periodo farebbe bene a considerare questa opzione finché è davvero conveniente.