Dopo la nuova stretta del Governo contro l’evasione fiscale non ci sono più segreti in merito al pagamento elettronico: ecco a chi dovranno essere comunicati tutti i dati.
I pagamenti elettronici sono delle transazioni sicure e tracciabili: per questo motivo, spesso, sono da preferire ai contanti. Nonostante ciò, anche in questo caso sono numerosi i casi di evasione fiscale. Il contrasto all’evasione è uno degli obbiettivi primari del Governo: per giungere a tal fine, dunque, bisogna aumentare i controlli che devono essere anche mirati.
Per questo motivo il Governo sta pensando ad una lunga serie di interventi in materia fiscale che riguardano proprio il pagamento elettronico. In essi, dunque, ci sarà anche un nuovo obbligo: i dati relativi al pagamento elettronico andranno comunicati. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Fino a qualche anno fa, gli esercenti commerciali avevano l’obbligo di comunicare le operazioni rilevanti ai fini dell’Iva eseguite con il POS. Tale obbligo, tuttavia, scattava solo quando la cifra in questione era pari o superiore a 3600 euro. Tali comunicazioni, in seguito, venivano effettuate dagli operatori finanziari che dovevano indicare i dati anagrafici dell’acquirente, gli importi di ogni singola transazione, la data della transazione e, infine, il codice fiscale dell’esercente in questione.
Tale obbligo fu smantellato nel 2017 per effetto di quanto stabilito dall’articolo 4 del decreto legge n. 193 del 22 ottobre 2016, convertito con modificazioni dalla legge n. 225 del 1° dicembre 2016. Esso, però, sta per tornare: nel pacchetto di regole fiscali che verrà approvato dal Consiglio dei Ministri nelle prossime ore, figura il ritorno di tale obbligo comunicativo.
Dunque, i gestori delle transazioni elettroniche dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi ai pagamenti con carta. Al momento, infine, non è ben chiaro se dovrà essere stabilita o meno una soglia sotto la quale esse non saranno rese necessarie.
L’obbiettivo del Governo, in questo caso, è quello di combattere e contrastare al meglio il fenomeno dell’evasione fiscale. Gli intermediari finanziari, infatti, dovranno comunicare ogni giorno i dati relativi ai pagamenti elettronici effettuati presso di loro. In questo modo, dunque, si potranno trovare dei criteri per distinguere chi ha commesso dei semplici errori in dichiarazione dei redditi e chi, invece, ha compiuto delle omissioni in malafede.
L’attuazione di tale misura è prevista dagli obbiettivi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
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