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Pensioni, aumento degli assegni e diminuzione delle tasse: controllate il cedolino

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A partire dal mese di Gennaio 2022 numerosi pensionati potrebbero trovare all’interno del cedolino un aumento della pensione e zero tasse: ecco di cosa si tratta e chi sono i fortunati. 

A partire dal prossimo anno saranno numerosi i pensionati che riceveranno una pensione più ricca. Dal 2022, infatti, gli assegni previdenziali saranno oggetto di una rivalutazioni in conformità con l’aumento del costo della vita che ha riguardato il nostro Paese. 

Inoltre, sarà anche incrementata la no tax area riguardante sempre gli individui che percepiscono la pensione. Per No-tax area infatti, si intende una soglia entro la quale si è esenti dal pagamento delle tasse.

Aumento delle pensioni e diminuzione delle tasse: ecco chi sono i pensionati che ne beneficeranno

Dal prossimo anno tanti pensionati potranno beneficiare dell’aumento dell’importo pensionistico e di una diminuzione delle tasse. In particolare, vi sarà un ampliamento della soglia che prevende l’esenzione delle imposte: tale no tax area è attualmente pari a 8130 euro annui. Dunque, ad oggi chi percepisce una pensione lorda inferiore a tale cifra annua non dovrà pagare le tasse dovute sul reddito.

La novità introdotta porterà dunque ad un innalzamento di tale limite che arriverà ad 8500 euro annui. Gli effetti della riforma fiscale uniti a quelli della riforma IRPEF colpiranno anche il prelievo sulle pensioni che sarà più basso. L’effetto di questa misura, porterà i pensionati a ricevere un assegno più consistente. 

Chi beneficerà di queste misure

Se questi aumenti sono l’effetto dell’abbassamento delle aliquote IRPEF, c’è comunque da sottolineare che questo non riguarderà tutti coloro che percepiscono gli assegni previdenziali. Infatti, le aliquote IRPEF presenteranno delle riduzioni per tutte le fasce di reddito a partire dai 15 mila euro annui: non riguarderanno la fascia da 0 a 15 mila euro.  Allo stesso modo non ne beneficeranno neanche coloro che contano un reddito annuo superiore ai 50 mila euro. 

LEGGI ANCHE: Pensione di reversibilità: la differenza di età fa perdere l’assegno? La risposta non è scontata

Sarà solo il ceto medio, quindi, a poter usufruire di qualche euro in più. Le altre fasce, quella più alta e quella più bassa, continueranno a versare rispettivamente il 23% e il 43% di IRPEF. 

Nicola Sabatino

Studente di Banking and Finance presso La Sapienza di Roma, da tempo per passione mi occupo della redazione di contenuti per testate online. Mi occupo di tematiche fiscali e di strumenti di investimento. Creatore di contenuti per la testata Trading.it da oltre un anno.

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