Dal prossimo 1° ottobre è in arrivo la rivalutazione delle pensioni, che porterà ad un aumento dell’importo degli assegni.
Il Decreto Aiuti- bis, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 agosto, ha previsto l’anticipo della rivalutazione delle pensioni ed il conguaglio, a partire dal mese successivo.
Nei prossimi mesi, i pensionati riceveranno degli assegni previdenziali più ricchi. Le pensioni, infatti, subiranno un incremento del 2,2%, come conseguenza dell’anticipo della perequazione, finalizzata all’adeguamento degli importi in base all’inflazione del 2021.
Le pensioni, dunque, sono state rivalutate a gennaio, con un incremento dell’ 1,7%; tuttavia, l’entità definitiva dell’inflazione, per il periodo considerato, è stata dell’1,9%. Gli aumenti, inoltre, non riguarderanno tutti i pensionati. Scopriamo chi saranno i fortunati e a quanto ammonteranno i rialzi.
Per tutti gli approfondimenti, leggi il seguente articolo: “Rivalutazione delle pensioni: l’importo massimo e minimo spettante in base all’assegno e al reddito“.
Il conguaglio della perequazione, di solito, è disposto per il mese di gennaio. Il Decreto Aiuti- bis, tuttavia, ha previsto l’anticipo della misura al prossimo novembre.
Bisogna, innanzitutto, sottolineare che non tutti i pensionati potranno beneficiare della perequazione. L’aumento dello 0,2%, infatti, interesserà esclusivamente gli assegni di importo fino a 4 volte il trattamento minimo, cioè circa 2.000 euro; l’adeguamento, invece, sarà solo parziale per coloro che superano questo tetto.
In particolare:
Consulta anche il seguente articolo: “Pensioni, decreto Aiuti Bis: anticipata la rivalutazione, di quanto crescono gli assegni“.
Ogni anno avviene la rivalutazione delle pensioni, in base all’indice medio dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati. L’Istat determina gli indici mensili, la media annuale e la percentuale di variazione e, successivamente, ne da comunicazione al Ministero dell’Economia.
Nel 2013, tuttavia, il Governo Monti ha previsto un blocco, in virtù del quale la perequazione automatica riguarda solo le pensioni di importo complessivo non maggiore di 1.405 euro. Negli anni successivi, poi, altri provvedimenti hanno introdotto ulteriori limitazioni all’efficacia della perequazione automatica. In base ad alcune stime, ad esempio, su una pensione di 1.500 euro lordi mensili, nel 2011, ci sarebbe stata una perdita totale di circa 74,03 euro al mese, cioè 962,39 euro all’anno.
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