A partire dal prossimo mese tutti i pensionati avranno bisogno del Green pass per poter ritirare la propria pensione, quest’obbligo li espone ad alcuni costi nascosti posti a loro carico: ecco quali sono e quanto ammontano le cifre.
Secondo quanto disposto dall’ultimo D.P.C.M., a partire dal 1° febbraio sarà obbligatorio il possesso del Green pass per l’ingresso in numerosi esercizi commerciali e uffici pubblici. Tale obbligo, al quale nessuno potrà sottrarsi, riguarderà anche le comuni operazioni che vengono effettate quotidianamente presso gli uffici postali.
Senza vaccino o tampone negativo, dunque, nessuno potrà recarsi agli sportelli postali. Tale novità, costituisce senza dubbio un problema per i milioni di pensionati che ogni mese vi si recano per ritirare l’assegno previdenziale. Tali individui, inoltre saranno esposti a dei costi nascosti che ne svuoteranno ulteriormente le tasche. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Ricalcolo contributivo, per questi pensionati 3 anni di assegni arretrati dall’Inps
Secondo quanto disposto dal D.P.C.M. il ritiro della pensione non è considerato tra i servizi essenziali per la persona: per tale motivo, a partire dal 1° febbraio per il ritiro mensile dell’assegno previdenziale sarà necessario essere in possesso di un Green pass. I pensionati che dovranno adempiere a questa operazione potranno comunque farlo negli ultimi giorni del mese di gennaio secondo la turnazione prevista da Poste Italiane:
Qualora il pensionato in questione abbia un’età superiore ai 75 anni, potrà concedere la delega al ritiro della pensione ai Carabinieri che, anche in assenza di Green pass, la ritireranno e la consegneranno presso il domicilio.
L’introduzione dell’obbligo ha però esposto i già fragili pensionati a dei nuovi costi nascosti che potrebbero minare alla loro finanze almeno una volta al mese. Ecco di cosa si tratta e come fare ad evitarli.
Introdotto l’obbligo di Green pass anche per gli uffici postali, dal 1° febbraio scatteranno anche nuovi costi a carico dei pensionati che vi si recano per ritirare la pensione. Coloro che sono sprovvisti di tale certificazione e non hanno effettato nessuna dose del vaccino, potranno comunque ricevere il Green pass base effettuando un tampone.
INPS: da febbraio 2022 serve il green pass per le pensioni, ma è possibile superare l’ostacolo
A seguito di un tampone negativo, il Ministero della Salute invierà un Green pass di base temporaneo: esso permetterà l’accesso agli uffici pubblici e quelli postali. Tuttavia, il costo di tale tampone dovrà essere sostenuto esclusivamente dal pensionato che vi si sottopone.
Dunque, di fatti, ognuno di questi cittadini subirà una decurtazione mensile a partire da 15 euro, ossia il costo minimo del tampone. Tuttavia, ci sono diversi modi per sfuggire a tale costo: uno di certo è la vaccinazione; l’altro, invece, è l’accredito automatico dell’importo sul Libretto di Risparmio, Bancoposta o Postepay Evolution.
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