Pensioni con il Green pass: gli ulteriori costi nascosti a carico dei pensionati

A partire dal prossimo mese tutti i pensionati avranno bisogno del Green pass per poter ritirare la propria pensione, quest’obbligo li espone ad alcuni costi nascosti posti a loro carico: ecco quali sono e quanto ammontano le cifre.

Secondo quanto disposto dall’ultimo D.P.C.M., a partire dal 1° febbraio sarà obbligatorio il possesso del Green pass per l’ingresso in numerosi esercizi commerciali e uffici pubblici. Tale obbligo, al quale nessuno potrà sottrarsi, riguarderà anche le comuni operazioni che vengono effettate quotidianamente presso gli uffici postali.

 

Senza vaccino o tampone negativo, dunque, nessuno potrà recarsi agli sportelli postali. Tale novità, costituisce senza dubbio un problema per i milioni di pensionati che ogni mese vi si recano per ritirare l’assegno previdenziale. Tali individui, inoltre saranno esposti a dei costi nascosti che ne svuoteranno ulteriormente le tasche. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

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Green pass e pensioni, i costi per i pensionati italiani nel dettaglio

Secondo quanto disposto dal D.P.C.M. il ritiro della pensione non è considerato tra i servizi essenziali per la persona: per tale motivo, a partire dal 1° febbraio per il ritiro mensile dell’assegno previdenziale sarà necessario essere in possesso di un Green pass. I pensionati che dovranno adempiere a questa operazione potranno comunque farlo negli ultimi giorni del mese di gennaio secondo la turnazione prevista da Poste Italiane:

  • Dalla lettera A alla B lunedì 25 gennaio;
  • C alla D martedì 26 gennaio;
  •  E alla K mercoledì 27 gennaio;
  •  L alla O giovedì 28 gennaio;
  • P alla R venerdì 29 gennaio;
  • Infine, dalla S alla Z sabato mattina 30 gennaio.

Qualora il pensionato in questione abbia un’età superiore ai 75 anni, potrà concedere la delega al ritiro della pensione ai Carabinieri che, anche in assenza di Green pass, la ritireranno e la consegneranno presso il domicilio.

L’introduzione dell’obbligo ha però esposto i già fragili pensionati a dei nuovi costi nascosti che potrebbero minare alla loro finanze almeno una volta al mese. Ecco di cosa si tratta e come fare ad evitarli.

Le cifre della decurtazione

Introdotto l’obbligo di Green pass anche per gli uffici postali, dal 1° febbraio scatteranno anche nuovi costi a carico dei pensionati che vi si recano per ritirare la pensione. Coloro che sono sprovvisti di tale certificazione e non hanno effettato nessuna dose del vaccino, potranno comunque ricevere il Green pass base effettuando un tampone.

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A seguito di un tampone negativo, il Ministero della Salute invierà un Green pass di base temporaneo: esso permetterà l’accesso agli uffici pubblici e quelli postali. Tuttavia, il costo di tale tampone dovrà essere sostenuto esclusivamente dal pensionato che vi si sottopone.

Dunque, di fatti, ognuno di questi cittadini subirà una decurtazione mensile a partire da 15 euro, ossia il costo minimo del tampone. Tuttavia, ci sono diversi modi per sfuggire a tale costo: uno di certo è la vaccinazione; l’altro, invece, è l’accredito automatico dell’importo sul Libretto di Risparmio, Bancoposta o Postepay Evolution. 

 

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