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Le nostre convinzioni tendono a farci sovrastimare i segnali di trading

Ogni trader è consapevole come durante situazioni emotivamente importanti o particolarmente coinvolgenti come quelle associate al rischio degli investimenti, si possano prendere decisioni che si discostano da una valutazione razionale in termini economici.

La nostra capacità di giudizio è messa a dura prova quando si tratta di valutare tutti gli esiti possibili di una decisione sulla base di un riferimento che rimanga costante, soprattutto quando ci sono in gioco convinzioni in grado di influire in modo determinante sul nostro stato emotivo.

Le decisioni di investimento dovrebbero essere libere dal pregiudizio ideologico, storico e politico, evitando al contempo di giustificare le nostre motivazioni sulla base di queste convinzioni. Considerando le variabili in gioco senza pesare le nostre convinzioni sulle osservazioni, è possibile evitare le distorsioni cognitive in grado di amplificare illusoriamente le probabilità a nostro favore.

Discernere le sensazioni associate a un esito favorevole

I mercati finanziari e la volatilità seguono degli andamenti ciclici, influenzati dal concorso degli eventi economici e di quelli legati ai fattori produttivi, nonché dalla percezione degli investitori rispetto al valore presente e futuro degli asset. L’obbiettivo di un trader che voglia rimanere profittevole sul lungo periodo, è quello discernere in primo luogo le sensazioni associate a un esito favorevole dal punto di vista del rapporto tra rischio e rendimento, e quelle associate a un esito favorevole dato dal compromesso tra la realtà dei fatti e le nostre credenze su di essa.

Questo significa ad esempio che dobbiamo evitare la tendenza a giudicare le probabilità che un evento possa accadere in base a ciò che pensiamo sia giusto o sbagliato. L’obbiettivo di un trader è quello di porre il dubbio e astenersi da un giudizio definitivo agendo sulla base delle sue strategie, mettendo un attenzione imparziale a tutti gli eventi in grado di portare al successo e al fallimento dell’operazione. Allo stesso è necessario ignorare tutte quelle informazioni che descrivono le persone coinvolte in modo diretto negli eventi economici che associamo all’esito dell’investimento.

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La filosofia di un trader: fai ciò che funziona quando è efficace

Esistono una serie di situazioni in grado di farci perdere l’occasione di sfruttare i segnali di trading e le occasioni di mercato. Allo stesso tempo, evitando queste trappole è possibile osservare con chiarezza e precisione i cicli di prezzo e di volatilità senza sovrastimarli o al contrario sottostimarli:

  • Aderire a una scuola di pensiero economica: che sia la scuola austriaca, la scuola monetarista, l’economia Keynesiana o la Modern Monetary Theory, le credenze in una scuola di pensiero e in un modello economico, supportato eventualmente da un giudizio morale o funzionale rispetto al corso dell’economia e alle ricadute di questa sulla società, non aiuta a realizzare analisi corrette e valutazioni in termini di rendimento potenziale e quindi a stimare la variazione dei prezzi all’interno di un determinato periodo di tempo.
  • Non comprare o vendere qualcosa che non sai cos’è: aprire una posizione in acquisto o in vendita significa in primo luogo conoscere l’oggetto della nostra compravendita. Diversamente stiamo aprendo un’operazione sulla base di valutazioni frutto del pregiudizio, politico economico o culturale. Sebbene sia possibile stabilire naturalmente delle correlazioni tra il prezzo degli asset e questi eventi, questo non permette di valutare correttamente la profittabilità dell’operazione e sul lungo termine, rischia di rivelarsi una strategia di trading non profittevole. Allo stesso modo comprare o vendere qualcosa soltanto perché pensiamo che sia eccessivamente caro o eccessivamente sotto prezzato, ci impedisce di valutare correttamente le variabili in grado di sostenere la price action.

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Alcuni esempi di investimenti su base ideologica

Un esempio in grado di chiarire meglio questo concetto è ciò che accade in questo periodo dal punto di vista economico in tema di inflazione. Negli Stati Uniti, coloro che aderiscono alla destra politica del paese sono portati a dichiarare e ad agire come se l’inflazione, che è causata dal massiccio intervento dello Stato sull’economia e sul mercato del lavoro, dovesse perdurare a lungo e arrivare a mettere a repentaglio l’economia del Paese. Diversamente chi ritiene positivo per questioni ideologiche e politiche l’intervento statale sull’economia crede e agisce come se l’inflazione fosse, proprio come dichiara la Federal Reserve, marginale e temporanea.

I liberali acquistano azioni growth capaci di avere una rapida crescita sul breve periodo e i conservatori acquistano azioni value la cui crescita è sostenuta dalla solidità patrimoniale dell’azienda. I liberali agiscono come se i tassi di interesse siano destinati a scendere e i conservatori al contrario come se questi aumenteranno. Lo stesso schema può applicato alla tipologia di asset, con i liberali a cui tendenzialmente piacciono gli investimenti che hanno un risvolto positivo in termini ambientali e sociali, il settore tecnologico, le criptovalute e l’oro per proteggersi dalle svalutazioni della moneta e dalle potenziali ingerenze dello Stato, i conservatori al contrario investono su Forex, i carburanti fossili le materie prime a uso industriale.

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Naturalmente è possibile, in modo schematico, fare ulteriori esempi di divisioni su base ideologiche, affettive, politiche, culturali o morali che influenzano le decisioni di investimento. La decisione migliore è quella che esclude una visione manichea del mercato e degli operatori, che se visti come avversari saranno in grado di alterare la tua capacità di mantenerti neutro difronte alle variabili del mercato e osservarlo senza pregiudizi.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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