La pressione alta potrebbe derivare da una malattia renale come complicazione del diabete. Tutte queste patologie, singolarmente, danno diritto alla legge 104 e all’assegno di invalidità mensile.
La pressione alta, è una patologia molto comune, si verifica quando la pressione del sangue nelle arterie è elevata, causando non solo problemi cardiaci ma, potrebbe scaturire da una malattia renale. Sono molte le patologie collegate all’ipertensione, generalmente in base alla gravità danno diritto alla legge 104 e all’assegno di invalidità mensile.
Infatti, la pressione alta e la malattia renale possono scaturire da una complicanza del diabete. I reni sono organi che svolgono un ruolo nel mantenimento dell’omeostasi. La particolare struttura dei reni permette di filtrare i liquidi e mantenere una corretta salute. Tuttavia, la glicemia incontrollata può aumentare lo stress sui reni e danneggiare la loro struttura. Questo danno può causare malattie renali e altri problemi di salute.
Per aiutare a mantenere i reni sani e ridurre il rischio del danno, il medico può suggerire, alle persone che sono affette dal diabete, di apportare cambiamenti significativi allo stile di vita.
Il diabete è una condizione che impedisce la capacità dell’organismo di produrre o utilizzare correttamente l’ormone insulina, con un impatto sulla regolazione della glicemia. Questa situazione, può portare livelli elevati di zucchero nel sangue, che possono causare complicazioni, come il danno renale.
Il diabete può causare molti danni, tra cui:
a) danneggiare i vasi sanguigni: i reni contengono una rete di piccoli vasi sanguigni chiamati glomeruli. Questi vasi sanguigni filtrano i prodotti di scarto mantenendo nel sangue sostanze utili, come proteine e globuli rossi. Nel tempo, livelli elevati di zucchero nel sangue possono causare danni microvascolari a causa dello stress sul sistema di filtrazione.
b) aumento della pressione sanguigna: i danni ai vasi sanguigni e ai reni, possono causare ipertensione (chiamata comunemente pressione alta). Questo aumento della pressione sanguigna mette sotto sforzo i vasi sanguigni che circondano i reni, causandone il restringimento, l’indebolimento o l’indurimento.
c) nervi dannosi: l’ iperglicemia, o livelli elevati di glucosio nel sangue, possono causare danni ai nervi o neuropatia diabetica. Gli esperti chiamano questa condizione di salute “neuropatia autonomica” e può influenzare molte funzioni, come la minzione.
Per l’accertamento degli stati invalidanti, sono state predisposte delle specifiche tabelle ministeriali che si basano sull’incidenza della patologia sulla capacità lavorativa, il giudizio è espresso in percentuale. In base alla percentuale si ha diritto alle agevolazioni sia assistenziali sia economiche.
Per l’ipertensione il riconoscimento dell’invalidità è basato sulla gravità della patologia:
1) 10% = ipertensione arteriosa non complicata;
2) dall’11 al 20% = ipertensione arteriosa non complicata non controllata dalla terapia medica;
3) dal 21 al 30% = ipertensione arteriosa con iniziale impegno cardiaco;
4) dal 31 al 50% = cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado medio;
5) dal 51 al 70%= cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado medio – severo;
6) dal 71 all’80% = cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado severo;
7) dall’81 al 100% = cardiopatia ipertensiva scompensata.
Le patologie legate dell’apparato urinario, sono le malattie che causano una maggiore riduzione della capacità lavorativa:
1) dal 51 al 100% = trapianto renale con complicanze;
2) dal 71 all’80% = insufficienza renale cronica con clearance della creatinina/vfg < 15 ml/min o insufficienza renale terminale in dialisi peritoneale (stadio V);
3) dall’81 al 90% = insufficienza renale terminale in emodialisi trisettimanale ovvero in dialisi peritoneale con scarsa tolleranza terapeutica;
4) al 100% = insufficienza renale terminale in emodialisi trisettimanale complicata da cardiopatia ischemico ipertensiva e/o cardiomiopatia e/o ipotensione grave e/o neuropatia e/o osteodistrofia e/o anemia grave e/o sindrome emorragica;
Le patologie dell’apparato endocrino sono:
1) dal 21 al 100% = acromegalia con complicanze;
2) dal 21 al 100% = sindrome di cushing con complicanze
3) dal 61 al 90% = diabete mellito con complicanze moderate;
4) dal 91 al 100% = diabete mellito con complicanze moderate;
5) al 100% = insufficienza corticosurrenale con plurimi ricoveri per crisi surrenaliche recidivanti.
Chi soffre di una patologia può chiedere l’accertamento dell’invalidità civile, la Commissione medica INPS, in base alla visita e alla documentazione presentata dal richiedente, stabilirà la percentuale di invalidità. Inoltre, sempre su richiesta dell’interessato, se l’interessato presenta una minoranza fisica, sensoriale o psichica, ha diritto al riconoscimento della legge 104, secondo lo stato di handicap (grave articolo 3 comma 3, medio articolo 3 comma 1). Il riconoscimento dell’handicap grave, da diritto a numerose agevolazioni fiscali e sul lavoro, come ad esempio: permessi legge 104 e avvicinamento del posto di lavoro alla residenza. L’assegno di invalidità è riconosciuto da una percentuale che va dal 74% al 99%. Infine, è possibile anche accedere all’indennità di accompagnamento con una percentuale del 100%, solo se il richiedente ha difficoltà a deambulare o a compiere atti della vita quotidiana.
La prima cosa da fare è rivolersi al proprio medico curante, il quale dovrà inviare all’INPS il certificato medico introduttivo. Il certificato dovrò contenere le patologie e la loro gravità. Con il protocollo dell’invio del certificato, è possibile presentare la domanda di accertamento di invalidità civile e legge 104. L’INPS riceve l’istanza e chiamerà a visita l’interessato per valutare le condizioni fisiche e il riconoscimento della percentuale invalidante.
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